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Polinesia: naufraga cargo tossico; rischio catastrofe

(Keystone-ATS) PARIGI – Rischio catastrofe ecologica nella Polinesia francese: il 10 febbraio scorso è naufragata un’immensa nave di proprietà norvegese che trasportava prodotti chimici. Fino ad oggi la notizia del naufragio, frutto di “un errore umano”, era rimasta riservata.
Una nave della marina militare inviata da Parigi, la fregata Courbet, ha raggiunto oggi l’atollo di Clipperton, in pieno Oceano Pacifico, dove è naufragata la Sichemn Osprey, una nave di 170 metri che trasportava prodotti chimici proveniente da Panama e diretta in Corea del Sud.
“Temo il peggio. C’è il rischio di una catastrofe ecologica”, ha detto all’Agenzia France Presse, Jean-Louis Etienne, che tra il 2004 e il 2005 aveva guidato una missione naturalistica sul minuscolo atollo francese, paradiso incontaminato per migliaia di uccelli e pesci rari.
Il cargo, che trasportava 10.000 tonnellate di xilene (un solvente chimico altamente infiammabile), nonché 1000 tonnellate di carburante e grassi animali e vegetali, si è andato a incagliare a velocità di crociera (16 nodi – 32 Km/h) alle 04:00 del mattino sulla sponda sud-orientale dell’atollo, un lembo di terra di appena 11 km quadrati.
“La biodiversità di Clipperton è molto fragile”, dice ancora Etienne, secondo cui non c’è alcun dubbio: l’incidente è frutto di “un errore umano”. E quello che è successo è “inverosimile….una vergogna”.
Intanto, il tribunale di Parigi ha aperto un’inchiesta. I responsabili della nave sono accusati di aver messo in “pericolo la vita altrui e di aver violato il codice della marina mercantile”.
A bordo della Sichem Osprey, che batte bandiera maltese ma che è di proprietà della grande compagnia norvegese Eitzen, c’erano 19 uomini di equipaggio, russi, lettoni e filippini. La nave è naufragata su una lunghezza di 60 metri all’interno della barriera corallina.
“È una nave recente, dotata di una doppia chiglia; per ora non è stata riscontrata nessuna fuga, ma le operazioni di ripescaggio saranno molto difficili”, ha precisato Philippe Dezeraud, incaricato dal premier francese Francois Fillon di gestire l’emergenza. Per lui, la priorità è adesso quella di evacuare le 10.000 tonnellate di xilene dalle stive della Sichem Osprey, un’operazione che si annuncia lunga e delicata.

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