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Politica agricola: idee diverse sulla riforma dell'agricoltura

Questo contenuto è stato pubblicato il 28 giugno 2011 - 16:21
(Keystone-ATS)

L'Unione svizzera dei contadini (USC) e economiesuisse hanno idee diverse per quanto concerne il futuro dell'agricoltura elvetica. Mentre la Federazione delle imprese svizzere intende attenersi agli obiettivi costituzionali, i contadini sono interessati al mantenimento del loro reddito.

La pressione economica sulla maggior parte delle aziende agricole è enorme. I contadini sono disorientati e temono per il loro futuro, ha affermato oggi in una conferenza stampa a Berna il presidente dell'USC Hansjörg Walter. I correttivi da apportare alla Politica agricola 2014-2017 mirano soprattutto al "miglioramento delle condizioni economiche" degli agricoltori.

Nella loro presa di posizione alla procedura di consultazione, i contadini chiedono pertanto maggiori contributi per la sicurezza dell'approvvigionamento. Secondo il progetto del Consiglio federale, tali contributi dovrebbero corrispondere a circa il 40% dei pagamenti diretti alle aziende. Con il nuovo modello si chiede inoltre agli agricoltori maggiori prestazioni senza aumentare i contributi.

Secondo economiesuisse, il progetto governativo "garantisce i redditi dei contadini anziché raggiungere gli obiettivi costituzionali". Per la Federazione delle imprese, la sovranità alimentare della Svizzera non è altro che un mito. Se gli agricoltori non potessero importare foraggio e petrolio, il livello di autosufficienza si situerebbe all'incirca al 20%.

Dal canto suo, per l'USC, la riforma si spinge troppo lontano: i contributi d'adeguamento, che dovrebbero garantire un passaggio socialmente sostenibile dal nuovo al vecchio sistema, dovrebbero rappresentare al massimo il 10% dei pagamenti diretti, e non il 25% come prevede il Consiglio federale. Così facendo si impedisce una pianificazione a lungo termine e ciò condurrà inevitabilmente a un calo della produzione.

"Senza correttivi sostanziali", l'Unione svizzera dei contadini minaccia quindi di far affossare in blocco il documento sulla politica agricola 2014-2017 in Parlamento.

Paradossalmente, seppur per motivi opposti, l'USC potrebbe avere in economiesuisse un alleato prezioso: l'associazione critica infatti vivamente il progetto di Politica agricola 2014-2017, che non è altro che la "continuazione del vecchio sistema con abiti nuovi". I crediti per il primario (3,4 miliardi l'anno) rimangono identici al sistema precedente, osserva economiesuisse nella sua presa di posizione. Per la Federazione delle imprese elvetiche, "la fattura è ancora troppo salata".

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