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Posta: in futuro rendite potrebbero calare

Rendite pensionistiche in calo? KEYSTONE/TI-PRESS/GABRIELE PUTZU sda-ats

(Keystone-ATS) I dipendenti di Posta potrebbero in futuro dover fare i conti con rendite di vecchiaia più basse. Attualmente sono in atto trattative tra le parti sociali per abbassare il tasso di conversione: la Posta vorrebbe scendere sotto il 5%.

Un calo si profila anche alle FFS.

“Trattative sono in corso. Ma non è ancora chiaro se il tasso di conversione scenderà sotto il 5%”, afferma al domenicale “SonntagsZeitung” la direttrice della Posta Susanne Ruoff.

Il portavoce del gigante giallo Oliver Flüeler ha confermato oggi che si discute con i partner sociali. “Alla fine si vedrà cosa uscirà”. La decisione finale spetterà al consiglio di fondazione della Cassa pensioni Posta.

Il tasso di conversione per la parte sovraobbligatoria per chi va in pensione a 65 anni è al 5,35%. Attualmente i collaboratori del gigante giallo vanno però in media in pensione a 62,5 anni. Per loro il tasso per il calcolo della rendita è quindi più basso. “Le pensionate e i pensionati hanno già adesso un tasso di conversione sotto il 5%”, rileva René Fürst del sindacato Transfair, che vede profilarsi un ulteriore peggioramento.

Alle FFS per ora non vi sono trattative in corso e il tasso di conversione per chi ha 65 anni è del 5,21% per le prestazioni sovraobbligatorie. Nei prossimi mesi sarà deciso se e in che misura modificare questo tasso, rileva il portavoce della relativa cassa pensione citato nel domenicale.

Il tasso di conversione per la parte obbligatoria del secondo pilastro è fissato per legge ed è attualmente del 6,8%. Nella revisione in discussione in parlamento si discute di abbassarlo al 6,0%.

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