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PostCom esige garanzie per la rete di uffici postali

Una agenzia postale (archivio) KEYSTONE/SIGGI BUCHER sda-ats

(Keystone-ATS) La riduzione degli uffici postali preoccupa la popolazione. L’organo di controllo del mercato postale PostCom auspica che il gigante giallo agisca in maniera socialmente responsabile.

Inoltre, le decisioni della Posta devono prendere maggiormente in considerazione le particolarità regionali prima della redditività.

La Commissione federale delle Poste (PostCom) segue da vicino l’evoluzione degli uffici postali. L’ex regia federale ha previsto di chiuderne 500 entro il 2020 e di sostituirli con agenzie. Alla fine del 2016, in Svizzera c’erano 1323 uffici, 849 agenzie postali e 1319 soluzioni di servizio a domicilio, indica l’organo di sorveglianza nel suo rapporto annuale pubblicato oggi.

Sebbene gli uffici e le agenzie siano raggiungibili in media dal 94,3% della popolazione in 20 minuti al massimo a piedi o con i mezzi di trasporto pubblici, rimangono sempre 475’000 abitanti che impiegano più tempo per recarsi agli sportelli più vicini. Ma lo sviluppo della rete di uffici postali rientra per principio nelle competenze della Posta che deve rispettare le disposizioni legali, indica PostCom in una nota odierna.

Tuttavia l’ordinanza sulle poste prescrive standard tanto minimi da non poterne estrapolare indicazioni chiare per lo sviluppo regionale degli uffici postali. Per PostCom, la Posta non deve prendere decisioni che si fondano unicamente sulla redditività. Essa chiede che il servizio postale tenga conto in primis delle esigenze specifiche di una regione. L’Alto Vallese non è Basilea Città così come il Giura non è l’Altopiano, sottolinea PostCom.

Si tratta pure di combinare i diversi mezzi a disposizione – quali gli uffici postali, le agenzie, le caselle postali, le cassette delle lettere, gli sportelli automatici per i pacchi, i Postomat ecc. – per garantire un servizio ottimale alla popolazione e ai commerci della regione.

Dal 2012, PostCom ha emesso 41 raccomandazioni alla Posta. In 34 casi ha condiviso la posizione del gigante giallo e in quattro casi le ha disapprovate. Nei rimanenti tre ha rimandato l’incarto alla Posta per alcune lacune rilevate nella consultazione con i cantoni.

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