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Premi malattia 2016: reazioni agli aumenti

(Keystone-ATS) Cantoni, associazioni mediche e partiti hanno reagito all’annuncio dell’aumento dei premi dell’assicurazione malattia per il prossimo anno. Eccole in sintesi.

MEDICI – Troppo semplice dare la colpa degli alti premi all’aumento dei costi della salute. Le spiegazioni sono diverse, non ultima la volontà della popolazione di avere prestazioni di qualità e di prossimità. Oltre l’80% degli Svizzeri vuole che ogni regione disponga di un ospedale con alte prestazioni mediche, pronto soccorso e urgenze. Tutto ciò ha un prezzo secondo FMH, senza contare l’evoluzione demografica e l’invecchiamento della popolazione.

PS – E’ la vecchia storia che si ripete. Critiche alle casse: un anno dopo la votazione sull’iniziativa per una cassa unica, i premi aumentano in modo massiccio. Il limite della sopportazione è ampiamente superato, secondo la consigliera nazionale Marina Carobbio, a nome del PS. Per rallentare la crescita dei costi, gli ospedali devono imperativamente cessare la loro corsa alla strumentazione di punta. La concorrenza conduce all’aumento del volume di prestazioni e fa crescere i costi della salute, quindi dei premi malattia. Occorre bloccare la privatizzazione e la “deregulation” del settore ospedaliero. I premi devono essere limitati al 10% del reddito imponibile: basterebbe dar seguito alle promesse fatte durante i lavori di preparazione della LAMal, nel lontano 1994, quando l’allora consigliere federale Flavio Cotti sosteneva che i premi non dovevano superare l’8% del reddito imponibile.

VERDI – Gli aumenti influiscono pesantemente sul budget delle famiglie e delle economie domestiche della classe media. E’ importante correggere questo sistema antisociale tramite sovvenzioni. I Verdi chiedono che i Cantoni non si possano più sottrarre al cofinanziamento nella riduzione dei premi.

VERDI LIBERALI – I premi aumentano di più dei costi generali della salute, secondo la consigliera nazionale Margrit Kessler (ZH), che è anche presidente dell’Organizzazione svizzera dei pazienti. Non è corretto che gli assicurati siano chiamati a pagare i crescenti costi ambulatoriali. C’è una falla nel sistema che va cambiato. I Cantoni dovrebbero farsi carico in futuro del finanziamento della medicina ambulatoriale, sullo stesso modello di quella ospedaliera.

CONSUMATORI – Devono venir adottate diverse misure per arginare l’aumento dei premi e i costi della salute, intervenendo sul prezzo dei medicinali ma anche sui trattamenti medici non necessari e privi di effetto.

NEUCHÂTEL E GIURA – Collera e incomprensione. Il Consiglio di Stato neocastellano chiede la riforma “urgente” di un “sistema alla deriva”. Vi è una progressione media delle quote dell’8,2%, “la più elevata mai registrata nel cantone”. Essa “è indigesta tanto più che l’aumento dei costi anticipato sia dal cantone che dagli assicuratori è nettamente inferiore”. Il ministro giurassiano Michel Thentz insiste sulla necessità, per le autorità, di accrescere il controllo sugli assicuratori malattia, rafforzare il quadro legale federale, in modo da “restituire ai poteri pubblici reali possibilità di controllo e di guida”.

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