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Pressing Schulz su Turchia, resta blocco Pe su visti

Il presidente del parlamento europeo Martin Schulz KEYSTONE/EPA/LAURENT DUBRULE sda-ats

(Keystone-ATS) Il Parlamento europeo “non può cominciare” il lavoro sulla proposta per la liberalizzazione dei visti finché la Turchia non avrà rispettato tutti i 72 requisiti chiesti.

In particolare Ankara “deve definire la portata della legge antiterrorismo” perché “alcune misure non combattono il terrorismo ma la libertà di espressione e dei media” e nel Parlamento “c’è molta preoccupazione per i giornalisti” in Turchia.

È la posizione espressa dal presidente Martin Schulz che, in un punto stampa congiunto dopo un lungo incontro col ministro turco per gli affari europei Volkan Bozkir, ha affermato che per il Parlamento “è estremamente difficile discutere l’interpretazione di quella legge” aggiungendo che “abbiamo ancora molto lavoro davanti” e riferendo di aver chiesto alla Commissione europea un calendario per il completamento delle riforme in Turchia.

Bozkir dal canto suo ha affermato che in un paese in cui “oltre 450 tra soldati e agenti sono stati uccisi dal Pkk” e che “ha subito più di 5-6 attentati suicidi” è “assolutamente impossibile cambiare la legge” specificando di “non aver mai detto che l’intero accordo è in pericolo”.

Il ministro ha aggiunto che “proviamo a salvare il pacchetto” del 18 marzo, rivendicando che per Ankara la revisione della legge “sarebbe possibile se la Turchia si sentisse parte della famiglia Ue” e non tenuta ai margini.

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