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Previdenza vecchiaia e futuro pensioni al centro dei discorsi

Durante i festeggiamenti per la festa del lavoro, il sindacato Unia ha chiesto compensazioni per l'incremento dell'età pensionabile per le donne. KEYSTONE/GEORGIOS KEFALAS sda-ats

(Keystone-ATS) I sindacati hanno approfittato della festa del Primo maggio per attirare l’attenzione sulla riforma Previdenza per la vecchiaia 2020.

Unia chiede ad esempio che l’aumento dell’età pensionabile per le donne sia compensato con la parità di retribuzione.

A livello nazionale, nonostante le pioggia, un folto pubblico ha partecipato ai festeggiamenti della festa del lavoro scendendo in piazza a favore di una AVS più solida e maggior giustizia sociale. Sui palchi delle principali piazze di diverse città svizzere anche i più alti rappresentanti sindacali.

A Baden (SG) il presidente dell’Unione sindacale svizzera (USS) e consigliere agli Stati (PS/SG) Paul Rechsteiner ha ricordato l’importanza della votazione del prossimo 24 settembre sulla riforma Previdenza 2020. Gli aumenti delle rendite da 840 fino a 2700 franchi sono importanti, “chi li definisce irrisori non ha nessuna idea della realtà delle gente”. Il sistema non aiuterà solo le persone più anziane, ma anche i giovani avranno interesse a disporre di un’assicurazione sociale solida, ha affermato Rechsteiner.

Vania Alleva, presidente di Unia, nel suo discorso a Berna e poi a Thun (BE) ha ribadito un chiaro sì alla riforma sulle pensioni. Per Unia, però, l’innalzamento dell’età pensionabile nei confronti delle donne è ancora una spina nel fianco. È ingiusto che le donne paghino il prezzo più alto per i miglioramenti dell’AVS, ha detto Alleva. Il lavoro deve essere “riconosciuto sotto forma di giusta retribuzione, di buone condizioni di lavoro e di sicurezza sociale, ma anche sotto forma di rispetto e di dignità” ha proseguito.

“La disoccupazione, l’incertezza legata all’impiego, le pressioni salariali, i contratti precari e la flessibilità unilaterale stanno avendo terreno fertile, in Svizzera e negli altri paesi. Nasce quindi un’insicurezza sociale crescente, delle disuguaglianze sempre più estreme e un aumento delle discriminazioni”, ha proseguito la presidente di Unia.

A Bülach (ZH) la presidente del Sindacato svizzero dei servizi pubblici (SSP/VPOD) Katharina Prelicz-Huber ha condannato lo smantellamento dello Stato, i regali fiscali e la politica d’austerità. Tuttavia essa ritiene che molte donne potrebbero continuare ad andare in pensione a 64 anni senza alcuna perdita.

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