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Primo astronauta entra nella casa spaziale ‘gonfiabile’

L'astronauta Jeff Williams davanti al portello del modulo Beam. KEYSTONE/AP NASA sda-ats

(Keystone-ATS) Un altro ‘primo passo’ compiuto nello spazio.

Questa volta a farlo è stato l’astronauta della Nasa Jeff Williams, che oggi è entrato nella prima ‘casa gonfiabile’ spaziale, aprendo alle 4.47 del mattino (le 10.30 in Svizzera) il portello del modulo Beam (Bigelow expandable activity module), agganciato alla Stazione spaziale internazionale (Iss).

Insieme al cosmonauta Oleg Skripochka, Williams è stato il primo a varcare la soglia di Beam, che verrà sperimentato come prototipo delle basi delle future colonie sulla Luna e su Marte, ed è realizzato per la Nasa dall’azienda privata Bigelow Aerospace.

Obiettivo di questa prima giornata: raccogliere un campione d’aria interna e iniziare a scaricare i dati dai sensori sull’espansione dinamica del modulo. Ai tecnici della missione di controllo a Houston, l’astronauta ha detto che Beam sembrava “immacolato” e che dentro faceva freddo, ma non c’erano tracce di condensa nelle superfici più interne.

Per domani e mercoledì sono previste altre visite nel modulo per installare i sensori destinati a fornire dati fondamentali per verificare se il modulo gonfiabile sia effettivamente adatto a garantire un ambiente sicuro per l’uomo nello spazio o su un pianeta come Marte.

Si dovrà controllare se la temperatura al suo interno sia ottimale e se il rivestimento protegga dalle radiazioni cosmiche. Il portello che separa Beam dal resto della Iss verrà chiuso dopo ogni entrata. Lanciato l’8 aprile a bordo della capsula Dragon, della Space X, il modulo Beam era stato agganciato alla Stazione spaziale circa una settimana più tardi e gonfiato il 28 maggio.

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