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Procedura penale, poliziotti frustrati da nuovo Codice

(Keystone-ATS) A un anno dall’introduzione del nuovo Codice di procedura penale, si moltiplicano in Svizzera le voci critiche: viene denunciata in particolare l’esplosione dei costi amministrativi, mentre gli agenti di polizia si dicono frustrati dal fatto di dover sempre più spesso mettere dei criminali in libertà.

Sono infatti diventate più severe le norme per mantenere qualcuno in detenzione preventiva; il procuratore deve chiedere la proroga della detenzione al giudice dei provvedimenti coercitivi e la polizia deve presentare un dossier di accusa entro 24 ore dall’arresto.

“In precedenza un sospettato poteva venir chiuso in cella, ad esempio a Neuchâtel, per 48 e perfino 72 ore. Una semplice telefonata al giudice istruttore bastava”, afferma Olivier Guéniat, comandante della polizia giurassiana ed ex capo della polizia giudiziaria neocastellana.

Il presidente del Sindacato della Sicurezza vodese, Jérôme Farine, aggiunge: “Prima avevamo un colloquio con il magistrato inquirente al quale presentavamo i nostri elementi raccolti e la decisione veniva presa seguendo un certo feeling”, tenendo dei precedenti del sospettato.

Il nuovo sistema comporta “una certa frustrazione” per i poliziotti, secondo Farine: “Si rilasciano individui sospettati che prima venivano posti in detenzione preventiva. Adesso, di fronte a certi reati, “non si capisce perché il procuratore non cerchi di chiuderli in carcere”.

Rimane tuttavia difficile confermare questo stato d’animo con delle cifre, anche perché la procedure “sono fondamentalmente cambiate”, fa notare Liliane Beuggert, portavoce dell’ordinamento giudiziario vodese. Nel Giura tra il 2010 e il 2011 il numero dei detenuti arrestati provvisoriamente non ha subito variazioni e si situa nella media annuale, secondo la procuratrice cantonale Valérie Cortat, che precisa: “quel che è certo è che il nuovo Codice attribuisce minori competenze alla polizia”.

Il sovraccarico amministrativo è riconosciuto unanimemente da magistrati e polizia, un sovraccarico ben maggiore di quanto era stato previsto. “Il problema è noto in tutta la Svizzera”, conferma Max Hofmann, segretario generale della Federazione dei funzionari di polizia. Da qui la necessità di aumentare gli effettivi, a suo parere. Un quadro più preciso della situazione verrà fatto dopo il 26 marzo, con i risultati di tutte le polizia e verrà pubblicata la statistica, federale e cantonale, sulla criminalità.

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