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Ragazzi ebrei uccisi: ‘Hamas ammette paternità’

(Keystone-ATS) Hamas ha ammesso la paternità del rapimento e della uccisione di tre ragazzi ebrei nel giugno scorso in Cisgiordania: lo afferma il portavoce militare israeliano sulla base di una dichiarazione di Salleh Aruri (un esponente di Hamas attivo in Turchia) diffusa ieri su internet. Fin dalle prime fasi del rapimento Israele ne aveva attribuita la responsabilità a Hamas, che invece se ne era detto estraneo.

Parlando di fronte ai delegati dell’Unione internazionale degli studiosi islamici, Aruri ha detto: “La lotta delle masse del nostro popolo si è estesa in tutti i territori occupati ed il suo punto più fulgido è stata la azione eroica condotta dalle Brigate al-Qassam (l’ala militare di Hamas, ndr) del rapimento dei tre coloni a Hebron”, in Cisgiordania.

Questa settimana lo Shin Bet (il servizio di sicurezza israeliano) ha indicato in Aruri l’istigatore di una vasta campagna di attentati che dovevano avvenire nei mesi scorsi in Israele e in Cisgiordania.

Il suo intento – seconndo lo Shin Bet – era sia di mietere numerose vittime fra gli israeliani sia di destabilizzare la situazione generale nei Territori, nella speranza anche di abbattere il regime di Abu Mazen. Ma, secondo Israele, gli arresti di arresti tempestivi di un centinaio di membri di Hamas hanno sventato questi progetti.

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