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Ramo turistico grida aiuto, in gioco nostra esistenza

Il turismo è in ginocchio. KEYSTONE/PETER SCHNEIDER sda-ats

(Keystone-ATS) La ristorazione e il settore turistico si trovano confrontati con una situazione d’emergenza che minaccia l’esistenza delle aziende del ramo: lo afferma la Federazione svizzera del turismo.

Essa chiede misure efficaci per superare la crisi di liquidità, facilitazioni nel campo del lavoro ridotto e l’introduzione immediata di un fondo d’emergenza per i casi più gravi.

Senza un rapido sostegno da parte della Confederazione e dei cantoni il settore subirà danni duraturi e irreversibili, scrive l’organizzazione in un comunicato odierno. Gli operatori approvano le misure adottate dal Consiglio federale e dalle autorità cantonali per limitare la diffusione del coronavirus, ma auspicano un aiuto economico volto a evitare il collasso.

La Federazione svizzera del turismo ricorda che Gastrosuisse e Hotelleriesuisse hanno già valutato a rispettivamente un terzo e 45% il calo dei ricavi per ristoratori e albergatori prima che venissero prese le nuove misure. Ora il settore si è praticamente fermato: i mancati introiti saranno di miliardi di franchi, mette in guardia l’associazione.

Si tratta quindi di sospendere le richieste di pagamenti di imposte e tasse, nonché di garantire alle aziende accesso a crediti a tasso zero. Il fondo per i casi gravi deve inoltre essere dotato di ben più di un miliardo di franchi. Servono inoltre facilitazioni per l’ottenimento delle indennità di orario ridotto.

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