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Revisione AVS: Usam ripropone pensionamento a 67 anni

(Keystone-ATS) BERNA – Per risanare le finanze dell’AVS, l’Unione svizzera delle arti e mestieri (Usam) rilancia l’idea di portare a 67 anni l’età di pensionamento. L’innalzamento andrebbe compiuto a tappe fra il 2018 e il 2030. A motivare questa proposta vi è la costatazione che “la maggioranza delle persone attive è ancora performante a 65 anni”, indica l’Usam in un comunicato odierno.
A due settimane dalla bocciatura da parte del Parlamento dell’11.ma revisione dell’AVS, l’organizzazione delle piccole e medie imprese rilancia così il dibattito sull’assicurazione vecchiaia e superstiti ripescando e sviluppando un’idea che aveva già presentato nel 2004, sulla scia di una proposta dell’allora consigliere federale Pascal Couchepin.
“Si può esigere un innalzamento dell’età di pensionamento”, afferma il direttore dell’Usam Hans-Ulrich Bigler, citato nella nota. “Al giorno d’oggi la maggior parte delle persone attive non solo è in forma e performante a 65 anni, ma è pure pronta ad impegnarsi ancora”. Al termine delle tappe, aggiunge, l’età di pensionamento sarà la stessa per uomini e donne.
Per l’Usam, le finanze dell’AVS non potranno essere risanate riducendo semplicemente le prestazioni. Piccoli risparmi sono possibili, conclude Bigler, ma ci opponiamo categoricamente a riduzioni generalizzate delle rendite.

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