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Rinoceronti in Australia per salvarli dai bracconieri

(Keystone-ATS) I rinoceronti in Africa sono condannati all’estinzione, a causa di un bracconaggio che i Paesi africani non riescono a bloccare.

E allora perché non portarne un po’ in Australia, dove ci sono ambienti simili alla savana, per farli riprodurre al riparo dai cacciatori e garantire la sopravvivenza della specie?

È questo l’obiettivo dell’Australian Rhino Project, una iniziativa creata da un sudafricano emigrato in Australia, Ray Dearlove. Il progetto, scrive il sito ambientalista treehugger.com, ha ottenuto il sostegno dei governi di Pretoria e Canberra, di sponsor privati e di noti ambientalisti come Jane Goodall.

Dearlove vuole portare 80 rinoceronti dal Sudafrica all’outback (area semidesertica) intorno ad Adelaide, nel sudest dell’Australia, al ritmo di 4 all’anno, nel giro di una ventina d’anni. I primi sei animali andranno in quarantena a maggio a Johannesburg, da dove saranno portati al Taronga Western Plains Zoo in Australia. Qui faranno altri due mesi di quarantena, prima di essere liberati nell’outback di Adelaide. Il trasferimento di ciascun animale costerà 75.000 dollari.

Dal 2010 sono stati uccisi più di 5.000 rinoceronti in Africa, 1.500 solo nel 2015. Il loro corno è ricercatissimo nella medicina tradizionale di Cina e Vietnam e può rendere fino a 500.000 dollari. Gli Stati africani sono impotenti contro il bracconaggio. Secondo gli studiosi, di questo passo il rinoceronte africano rischia di estinguersi nel giro di dieci anni.

“Non c’è un posto sicuro per i rinoceronti oggi in Africa – dice Dearlove -. Noi abbiamo l’obiettivo primario di costituire un branco che si riproduca in Australia, un luogo relativamente sicuro e con un ambiente paragonabile a quello nativo. Una sorta di ‘popolazione di garanzia’, in caso di estinzione della specie in Sudafrica. Con la possibilità di riportare là gli animali, una volta che il bracconaggio fosse sconfitto”.

In Australia si è già ambientato con successo un altro animale africano, il dromedario. Portati nell’Ottocento per trasportare i materiali delle ferrovie nel deserto, i quadrupedi alla fine dei lavori furono abbandonati nell’outback. Qui trovarono un ambiente simile al Sahara e si riprodussero in massa. Oggi l’Australia è l’unico Paese al mondo dove il dromedario vive ancora allo stato brado.

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