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Roche, scatta l’ora della quinta generazione

Una storia di successo. KEYSTONE/MICHAEL KUPFERSCHMIDT sda-ats

(Keystone-ATS) Roche vede salire sul ponte di comando dell’azionariato anche la quinta generazione dei discendenti del fondatore dell’azienda, Fritz Hoffmann-La Roche: sette suoi rappresentanti sono stati inclusi nel principale gruppo di azionisti, che controlla il 45,01%.

Il pool in questione comprende ora sei membri della quarta generazione e nove membri della quinta generazione (due vi facevano già parte), ha indicato in un comunicato diffuso ieri sera la banca privata renana Scobag, di proprietà della famiglia Hoffmann-La Roche.

Con l’integrazione della quinta generazione il gruppo sottolinea la sua volontà di preservare l’autonomia e l’indipendenza di Roche a lungo termine. L’arrivo in forze dei famigliari più giovani “è la prova che le nostre famiglie continueranno, nei decenni a venire, a preservare la stabilità della base azionaria di Roche, come hanno fatto per più di 120 anni”, afferma André Hoffmann, portavoce del gruppo di azionisti e vicepresidente del consiglio di amministrazione di Roche.

Il contratto che ha creato il gruppo di azionisti in questione risale al 1948, si legge nel rapporto annuale 2018. Roche è una delle maggiori imprese farmaceutiche al mondo. Nel 2018 ha realizzato un fatturato che sfiora i 57 miliardi e un utile da capogiro: quasi 11 miliardi. È attiva a livello mondiale con più di 94’000 dipendenti. L’impresa è stata fondata nel 1896 da Fritz Hoffmann-La Roche (1868-1929), esponente del cosiddetto “Daig”, termine con cui ci si riferisce agli strati sociali più elevati di Basilea, che a lungo si sono tenuti lontani dalle classi medie e popolari, ma anche dai nuovi ricchi. Nel 1919 l’azienda venne trasformata in società anonima.

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