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Russia: osservatori Osce, frequenti violazioni

(Keystone-ATS) Gli osservatori dell’Osce, pur riconoscendo alcuni miglioramenti (i dibattiti in tv), bocciano l’organizzazione del voto legislativo russo, segnato da “frequenti violazioni procedurali” e “indicazioni di apparenti manipolazioni”, ma riconoscono che “le elezioni di ieri dimostrano che il popolo russo può determinare il futuro di questo Paese esprimendo la sua volontà nonostante numerosi ostacoli”.

“Nonostante la carenza di un campo di gioco paritario, gli elettori hanno tratto vantaggio dal loro diritto di esprimere la loro scelta”, sottolineano gli osservatori internazionali in un comunicato diffuso oggi. Gli autori del monitoraggio notano che la preparazione per le elezioni è stata “tecnicamente ben amministrata attraverso un vasto territorio”, ma “caratterizzata da una convergenza tra Stato e partito di governo, da una limitata competizione politica”, anche per “la mancata registrazione di alcuni partiti”, e “dalla carenza di imparzialita”.

Gli osservatori rilevano che la competizione è stata sbilanciata a favore del partito dominante: “l’amministrazione del sistema elettorale mancava di indipendenza, gran parte dei media era parziale e le autorità statali hanno interferito oltre misura a tutti i livelli”. Tra i pochi miglioramenti riconosciuti, i dibattiti televisivi per tutti i partiti.

Nel giorno delle elezioni, si legge nel documento, “il voto è stato ben organizzato ma la qualità del processo si è deteriorata considerevolmente durante lo scrutinio, che è stato marcato da frequenti violazioni procedurali e richieste di apparenti manipolazioni, incluse serie indicazioni di brogli”.

“Le elezioni di ieri hanno dimostrato che il popolo russo può determinare il futuro di questo Paese esprimendo la sua volontà nonostante numerosi ostacoli”, evidenziano gli osservatori. “Tuttavia, sono necessari cambiamenti perchè la volontà della gente sia rispettata”, osserva Petros Efthymiou, coordinatore speciale della missione di breve periodo degli osservatori Osce e capo della delegazione dell’assemblea parlamentare dell’Osce. “Questo risultato mostra che votare può fare una vera differenza in Russia, anche quando il campo di gioco pende a favore di un solo partito. Tuttavia ogni elezione richiede un arbitro imparziale e finora non ne ha avuto uno. Questo deve cambiare”, prosegue.

“Queste elezioni erano come un gioco in cui solo ad alcuni giocatori è consentito andare in campo, e poi il campo pende a favore di un solo giocatore. Nonostante la scelta fosse limitata e la competizione mancasse di imparzialità, gli elettori ce l’hanno fatta a far sentire la loro voce”, ha commentato dal canto suo l’ambasciatrice svizzera Heidi Tagliavini, capo della missione di osservatori dell’ufficio Odihr (istituzioni democratiche e diritti umani) dell’Osce.

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