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Russia: Stalin non tramonta, inaugurate altre due statue

(Keystone-ATS) Se in Ucraina vengono abbattute da più di un anno le statue di Lenin e Stalin, sullo sfondo del conflitto con Mosca, in Russia continuano a sorgere monumenti in omaggio al “Padre dei popoli”.

Il partito comunista russo ha inaugurato in pochi giorni altri due monumenti in memoria di Iosif Stalin (1878-1953).

La popolarità del leader sovietico continua a crescere e lo dimostrano anche i sondaggi del Levada Center, il quale ha registrato lo scorso dicembre che più della metà dei cittadini vede in modo positivo la figura di Stalin. La spiegazione di questo ‘ritorno di fiamma’ sta nella nostalgia di una parte del popolo russo per la grandezza e la potenza dell’era sovietica, soprattutto in tempi di sanzioni e di crisi economica.

A Penza, 700 km a sud est di Mosca, il partito comunista locale ha spostato un busto dell’uomo che Lenin definì “il meraviglioso georgiano” dalla sede del partito al centro della città, nonostante le proteste di alcune centinaia di residenti. Ma l’amministrazione locale ha tirato dritto, negando violazioni e sostenendo che la nuova sistemazione si trova in un’area privata.

Nel villaggio di Shelanger, nella Repubblica del Mariel, lungo il fiume Volga, è stata invece inaugurata una statua davanti all’entrata di una fabbrica di carne: c’è chi ha ironizzato sulla scelta del luogo, ritenendolo adeguato per un “macellaio”, così come viene definito il dittatore dai suoi detrattori. La statua è alta 2,7 metri e potrebbe essere la più grande eretta dopo la fine dell’Unione Sovietica, ha spiegato il partito definendo il monumento “un tributo a un grande uomo” il cui nome “è stato ingiustificatamente dimenticato per 60 anni”.

Altre statue di Stalin sono state erette nei mesi scorsi nell’Ossezia del nord, nella Repubblica di Sakha, nella città di Lipetsk e in varie località. Nel villaggio di Koroshevo, vicino alla città di Tver, 230 km a ovest di Mosca, ad esempio sono stati inaugurati a luglio un busto e un museo dedicati a Stalin, su iniziativa della Società storico militare russa: l’edificio scelto per l’esposizione è quello dove il capo comunista dormì solo una notte nel 1943.

Di fronte all’aumento di statue e raffigurazioni del leader sovietico, il metropolita Hilarion di Volokolamsk, il “ministro degli esteri” della Chiesa russo-ortodossa, ha invitato lo scorso aprile i fan del dittatore a visitare le tombe dei dissidenti politici uccisi durante il regime staliniano. Un regime con cui la Russia non ha ancora fatto completamente i conti tendendo a salvare il ruolo positivo di Stalin come modernizzatore del Paese e vincitore della “Grande Guerra Patriottica”, e rimuovendo gli orrori delle repressioni e dei gulag.

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