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Sanita: Obama in campo, rilancia la riforma, tutto per tutto

(Keystone-ATS) NEW YORK – Barack Obama scende in campo e rilancia la riforma della sanità: colpo di spugna all’opzione pubblica, giro di vite sulla spirale dei costi delle polizze, ma soprattutto promessa di una mutua a portata di mano per 31 milioni di americani che ne sono privi.
A 72 ore dal vertice bipartisan di giovedì alla Blair House il presidente Barack Obama si è è messo in gioco personalmente chiedendo a Capitol Hill di votare: sì o no.
Per Obama, che negli ultimi tempi ha detto di essere disposto a sacrificare un secondo mandato sull’altare della riforma, il vertice di giovedì è un Rubicone: se non riuscirà a rimettere in moto il carrozzone della riforma rischia di restare impantanato sul resto dell’agenda fino al voto del 2012.
Per alcuni insider di Washington – uno citato oggi da The New Republic ad esempio – la mossa è “l’ultima chance” del presidente. Il piano Obama dà a quanti hanno la maledizione di ‘condizioni di salute pre-esistenti’ la certezza di aver diritto come gli tutti gli altri a una assicurazione. Il compromesso ha una targa democratica: come base di partenza prende il testo approvato dal Senato alla vigilia di Natale quando ancora il partito del presidente aveva la maggioranza ‘blindata’ di 60 voti, ma lo condisce con qualche concessione alla versione della Camera.
Costi: 950 miliardi di dollari, 75 miliardi di dollari in più degli 871 miliardi in bilancio secondo i senatori ma meno delle previsioni di spesa di 1.050 miliardi di dollari della Camera. Secondo l’amministrazione la riforma permetterà di ridurre il deficit di cento miliardi di dollari in 10 anni e di mille miliardi entro il secondo decennio tagliando le spese e mettendo un freno a sprechi e frodi.

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