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Sarkozy a giudizio per fondi neri campagna, rischia un anno

L'ex capo di Stato francese, Nicolas Sarkozy, è stato rinviato a giudizio per finanziamento illegale della sua campagna elettorale per le presidenziali 2012. KEYSTONE/AP EPA POOL/IAN LANGSDON sda-ats

(Keystone-ATS) Nuovo tegola per Nicolas Sarkozy, dopo l’esclusione nelle primarie della destra. L’ex presidente francese è stato rinviato a giudizio per finanziamento illegale della campagna per le presidenziali del 2012. Rischia un anno di carcere e a una multa pesante.

Uno dei due giudici dell’inchiesta ha firmato il rinvio a giudizio di Sarkozy e di 13 coimputati, tra i quali ex responsabili del partito UMP, ora ribattezzato Républicains, della campagna presidenziale e della società di comunicazione ‘Bygmalion’, che dà il nome all’inchiesta perché è la società alla quale venivano intestate false fatture. L’ex presidente avrebbe, in tal modo, superato il tetto consentito di spese elettorali, fissato in 22,5 milioni di euro.

La risposta di Sarkozy – che nelle presidenziali del 2012 fu autore di una grossa rimonta su François Hollande da cui fu comunque battuto al ballottaggio – non si è fatta attendere: il suo avvocato ha annunciato che farà ricorso.

È la seconda volta nella storia della quinta Repubblica che un ex presidente francese viene rinviato a processo, dopo Jacques Chirac condannato nel 2011 a due anni con la condizionale per avere retribuito alcuni membri del suo partito per lavori pubblici fittizi.

L’inchiesta ‘Bygmalion’ era cominciata nel 2014 quando fu scoperto un vasto sistema di false fatture destinato a dissimulare il superamento del tetto delle spese autorizzate, fissato in 22,5 milioni di euro. Lo scopo di questo sistema era permettere a Sarkozy di recuperare il ritardo che i sondaggi mettevano sempre più in evidenza rispetto a Hollande.

L’ex presidente avrebbe tenuto 44 comizi tra gennaio e maggio 2012 proprio per questo motivo, superando di circa 20 milioni di euro il massimo autorizzato.

Sarkozy non è accusato di frode o di averla organizzata, ma secondo il giudice non poteva non essere a conoscenza dello sforamento del tetto di spesa.

Secondo il quotidiano Le Monde, Sarkozy era stato informato almeno due volte. Dal 7 marzo 2012, cioè 3 settimane dopo l’inizio della campagna, una nota emessa dagli esperti contabili e trasmessa a Guillaume Lambert, all’epoca direttore della campagna di Sarkozy, metteva in guardia sul fatto che la soglia era stata superata. Una nota trasmessa al candidato che decise comunque di accelerare la sua campagna e domandò alla sua squadra di organizzare un comizio al giorno.

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