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Scalo Lugano-Agno, rotta verso Zurigo non redditizia

Da quando gli aerei di Adria Airways sono rimasti a terra, "rien ne va plus" per lo scalo di Lugano-Agno. KEYSTONE/TI-PRESS/GABRIELE PUTZU sda-ats

(Keystone-ATS) Difficilmente Swiss tornerà ad operare allo scalo di Agno per garantire un collegamento con Zurigo: con un tasso di occupazione medio dei voli del 50-60% la gestione della rotta non è redditizia.

È quanto scrive il Consiglio federale in risposta ad un’interpellanza di Marco Chiesa (UDC/TI), secondo cui non è possibile obbligare la compagnia nazionale a fornire una simile prestazione al posto della concessionaria Adria Airways, in gravi difficoltà economiche.

Oltre a ciò, sottolinea il governo, il continuo sviluppo dei collegamenti ferroviari e stradali ha permesso negli ultimi anni di migliorare i collegamenti tra tutte le regioni del Paese.

In caso di emergenza o di modifica della situazione, precisa il Consiglio federale, l’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFAC), “può dispensare l’impresa concessionaria, su domanda debitamente motivata, da tutti i suoi obblighi o da alcuni di essi o accordarle altre facilitazioni”.

Quando lo scorso ottobre è scoppiato il bubbone Adria, vettore che garantiva la rotta Lugano-Zurigo in nome di Swiss, quest’ultima ha garantito collegamenti ferroviari con la città sulla Limmat dal 16 ottobre al 27 dello stesso mese (quando scadeva l’orario approvato ogni sei mesi dall’UFAC), conformemente al regolamento europeo sui diritti dei passeggeri.

L’effettuazione dei voli da parte della stessa Swiss non costituiva un’alternativa, secondo l’esecutivo. Swiss non dispone di aeromobili idonei a decollare e atterrare all’aeroporto di Lugano. Inoltre, sarebbe stato praticamente impossibile trovare in breve tempo una nuova compagnia partner che disponesse dei necessari tipi di velivoli. E in futuro la situazione non dovrebbe cambiare: stando a Swiss, infatti, “con un tasso di occupazione medio dei voli di solo 50-60 per cento, ovvero con un volume modesto di passeggeri, la gestione della rotta non è redditizia”.

Nella sua risposta il Consiglio federale precisa che, col passaggio di Crossair a Swiss, non ha ritenuto necessario obbligare la compagnia controllata da Lufthansa a garantire collegamenti con gli aeroporti regionali di Berna e di Lugano.

Le linee aeree nazionali svolgono senz’altro una funzione di collegamento verso gli aeroporti nazionali, ruolo certamente positivo, e servono al collegamento delle regioni, tuttavia il governo non prevede “di promuovere attivamente e di finanziare le linee aeree nazionali, tenuto conto delle brevi distanze da percorrere e dell’estensione della rete ferroviaria e stradale”.

Quanto alla situazione economico-finanziaria di Adria Airways, l’UFAC ha il compito di esaminare e monitorare la capacità economica delle imprese di trasporto aereo svizzere titolari di un’autorizzazione per il trasporto professionale: l’esame della capacità economica della compagnia slovena non rientrava pertanto nella sfera di competenza della Confederazione.

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