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Scambio automatico dati con Ue, bisogna parlarne, Lorenz Hess (PBD)

(Keystone-ATS) Il Consiglio federale dovrebbe discutere con l’Ue in merito a un eventuale scambio automatico di informazioni in materia fiscale. Ad affermato è il consigliere nazionale bernese, nonché vice presidente del Partito borghese democratico PBD (stessa formazione della ministra delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf), Lorenz Hess in un’intervista alla “SonntagsZeitung”. Per Hess, la Svizzera deve prendere l’iniziativa se non vuole un giorno ritrovarsi con le spalle al muro.

“La Confederazione deve evitare di farsi mettere sotto pressione, dal momento che in un simile frangente potrebbe essere costretta ad accettare una variante dello scambio automatico di informazioni che danneggia i suoi interessi”, ha dichiarato Hess al domenicale.

Dopo il no della Germania all’accordo fiscale con Berna e l’intesa raggiunta con gli Stati Uniti in merito al FACTA, è assai probabile che l’Ue chieda una soluzione globale destinata all’introduzione dello scambio automatico di informazioni, ha argomentato il consigliere nazionale. Per questo motivo, la Confederazione ha ora l’occasione di cambiare strategia.

Quanto ai contenuti di una futura intesa, Hess propone un accordo che includa sia lo scambio semplice di informazioni sia un’imposta liberatoria per la regolarizzazione del passato. Per scambio semplice di informazioni Hess intende l’obbligo per le banche di fornire alle autorità fiscali il saldo di un conto bancario a fine anno; sarebbero quindi escluse le singole transazioni.

La Svizzera, secondo Hess, potrebbe definire con l’Ue standard internazionali per lo scambio automatico di dati che non ci danneggino eccessivamente. Hess si è detto fiducioso che Eveline Widmer-Schlumpf proporrà un simile modello.

Nel dicembre scorso, la consigliera federale aveva parlato della possibilità di intavolare discussioni con Bruxelles sullo scambio automatico d’informazioni. Tali dichiarazioni avevano provocato reazioni contrastanti, anche dure, tanto da obbligare la ministra delle finanze a precisare che si tratta anzitutto di chiarire quali informazioni dovrebbero essere scambiate. Widmer-Schlumpf aveva ribadito che lo scambio completo non è accettabile per la Confederazione.

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