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Schaeuble contro Merkel, migranti come una slavina

(Keystone-ATS) Clima sempre più teso nel governo tedesco sulla gestione della crisi dei migranti.

L’ultimo macigno è stato lanciato dal potente ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble, che ha paragonato il flusso dei migranti ad una slavina, infiammando il dibattito sulla gestione della politica sui profughi della cancelliera Angela Merkel.

“Si possono causare delle slavine, quando uno sciatore disattento va sul pendio e smuove un po’ di neve”. Con questo paragone, Shaeuble ha descritto il pericolo che la Germania corre di fronte all’enorme flusso di migranti. E ha aggiunto di non sapere se la slavina sia ancora sul pendio o sia giunta ormai a valle.

La replica, anche se indiretta, è arrivata dalla più alta carica dello Stato: “Vengono elaborati scenari di orrore per il futuro che esautorano la politica”, ha sottolineato il presidente della Repubblica Joachim Gauck, avvertendo che l’unico effetto di dichiarazioni pessimistiche è quello di creare nei cittadini l’impressione che la politica non sia in grado di affrontare le prossime sfide.

Nella maggioranza di governo, però, le divisioni continuano a prevalere, suscitando nei commentatori la domanda se alla cancelliera il timone non sia sfuggito di mano. Ad esempio, il vice-cancelliere Sigmar Gabriel ha lanciato la proposta di creare grandi contingenti di migranti da accogliere in Europa per facilitare un’immigrazione ordinata e combattere i contrabbandieri.

E se gli altri Paesi dovessero essere restii, la Germania dovrebbe agire da sola. La Merkel, tra l’altro, deve guardarsi anche dagli attacchi esterni: proprio oggi l’Ungheria ha minacciato di rimandare in Germania i profughi che Berlino respingerà. “Perché visto che le regole di Dublino sono morte, non ha senso ripristinarle”, ha sottolineato il ministro degli Esteri di Budapest.

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