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Scialli della vergogna in Svizzera

Il traffico illegale dei cosiddetti scialli della vergogna è ancora presente in Svizzera. A farne le spese sono le antilopi tibetane. KEYSTONE/ALESSANDRO DELLA VALLE sda-ats

(Keystone-ATS) Il traffico illegale dei cosiddetti scialli della vergogna è ancora presente in Svizzera. Si tratta di capi di lana Shahtoosh realizzati con l’uccisione di antilopi tibetane, una specie minacciata di estinzione.

Per via della delicata situazione di questo animale il commercio di scialli di lana Shahtoosh è severamente vietato. I 69 sequestri effettuati tra dicembre e questo mese, evidenzia l’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV), dimostrano che il traffico illegale continua a essere un fenomeno rilevante. Per realizzare i 69 scialli sono state uccise circa 300 antilopi.

Dal 2013 l’USAV effettua intensi controlli in collaborazione con l’Amministrazione federale delle dogane (AFD). Ogni anno vengono sequestrati un gran numero di scialli anche in Svizzera. La collaborazione internazionale e la sensibilizzazione dei potenziali clienti sono indispensabili per contrastare efficacemente il commercio illegale.

I sequestri sono stati effettuati in particolare nel periodo delle Feste, al valico di Castasegna e agli aeroporti di Belp (BE) e Ginevra. L’importazione illegale di uno scialle di lana Shahtoosh è punibile con una multa ai sensi della legge sulle specie protette, viene ricordato nella nota.

Chi è disposto a pagare diverse migliaia di franchi per questa lana, considerata la più preziosa, morbida e calda al mondo, deve essere consapevole che ogni scialle richiede l’uccisione illegale da tre a cinque antilopi tibetane e che l’acquisto è severamente vietato.

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