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Sconti di pena anche per pentiti Al Qaida e Isis

(Keystone-ATS) Un pentito di Al Qaida o dello Stato islamico dovrebbe poter beneficiare di sconti di pena, come già avviene per quelli di organizzazioni mafiose. È l’opinione del Nazionale che ha tacitamente approvato una mozione in materia della sua Commissione affari giuridici.

La camera ha invece bocciato, con 108 voti contro 72, una mozione del consigliere agli Stati Claude Janiak (PS/BL) che chiedeva un rafforzamento più ampio della norma sui pentiti. L’idea era dare più competenze alle autorità inquirenti in modo da poter ricompensare con una riduzione della pena o addirittura con l’esenzione dalla sanzione chi fornisce loro informazioni importanti.

Il diritto vigente consente già oggi ai giudici di attenuare la pena a membri di organizzazioni criminali che sostengono le autorità inquirenti. Tuttavia, il pentito non può conoscere in anticipo l’eventuale sconto di pena, cosa che non lo incita a collaborare con la giustizia, ha affermato il relatore della commissione Giovanni Merlini (PLR/TI) invitando il plenum ad approvate l’atto parlamentare di Janiak.

Normative sui pentiti esistono in diversi Stati europei come Germania, Francia e Italia, ha aggiunto Merlini che ha anche ricordato la figura del magistrato antimafia Giovanni Falcone, “un convinto sostenitore della legislazione sui pentiti”. Lo scopo, ha proseguito, è combattere in modo più efficace la criminalità organizzata.

La maggioranza del Nazionale – sostenuta anche dalla consigliera federale Simonetta Sommaruga – ha però bocciato la mozione sostenendo che la proposta creerebbe un’ineguaglianza giuridica, poiché i criminali situati in cima alla gerarchia detengono le informazioni più interessanti e sarebbero favoriti. Sarebbero quindi i grandi criminali a beneficiare degli sconti di pena e non i piccoli delinquenti, ha denunciato Yves Nidegger (UDC/GE) mettendo inoltre in dubbio l’utilità delle rivelazioni dei pentiti.

La Camera del popolo ha invece approvato una mozione della sua commissione preparatoria volta rafforzare la cosiddetta “piccola normativa sui pentiti”. Concretamente le disposizioni in vigore andrebbero applicate anche ai “pentiti” del terrorismo islamico. L’atto parlamentare va ora al Consiglio degli Stati.

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