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Sempre più stranieri nella cura degli anziani a domicilio

(Keystone-ATS) Aumenta sempre più la richiesta di manodopera straniera per la cura degli anziani a domicilio. Si tratta di un fenomeno “ignorato finora”, secondo uno studio realizzato da Obsan, l’Osservatorio svizzero della salute, che ha sentito esperti in Svizzera, Austria e Germania. I famigliari hanno un ruolo importante nella ricerca della persona adatta a tale scopo.

In Svizzera si tratterebbe di una prassi “ancora limitata” rispetto ad altre nazioni, ma è difficile quantificare in maniera affidabile il fenomeno, per assenza di “visibilità statistica”, si legge nello studio di Obsan.

Un punto è comune alle varie situazioni esaminate: la persona – generalmente una donna – che viene in Svizzera per accudire l’anziano a casa che si trova in uno stato di bisogno, vive e lavora a tempo pieno nella stessa abitazione. Vige una sorta di passaparola tra coloro che svolgono questa mansione. Si tratta di donne – le cosiddette badanti – tra i 24 e i 62 anni, provenienti da Polonia, Slovacchia, Germania o Kosovo.

I famigliari – emerge ancora dallo studio – giungono alla decisione di ricorrere ad un aiuto dall’estero, sia per soddisfare il desiderio dell’anziano di rimanere a casa, per il senso di sicurezza che ne ricava, sia per disporre di un’assistenza personale permanente. Inoltre c’è una certa reticenza nei riguardi dei “fornitori di prestazioni” che offre il mercato nell’assistenza a domicilio, offerta talvolta poco affidabile e limitata nel tempo. Da qui la ricerca di soluzioni “transnazionali”, per superare quelle che vengono definite “lacune strutturali” nella presa a carico per un lungo periodo di un anziano al suo domicilio.

Per avere un quadro più completo della situazione in Svizzera, lo studio di Obsan raccomanda di avviare un nuovo programma nazionale di ricerca, che prenda in esame proprio le cure di lunga durata (“Long Term Care”), in modo da giungere a definire i criteri di “una buona assistenza a domicilio che garantisca la qualità di vita auspicata”.

Ai politici e alle autorità si raccomanda di controllare le condizioni di lavoro del personale curante che proviene dall’estero, visto che tali condizioni influiscono poi sulle prestazioni offerte all’anziano.

Questo fenomeno pone la Svizzera di fronte a nuove sfide, secondo Obsan, a livello giuridico e di politica sociale. E’ opportuno inoltre sperimentare nuove modalità di operare nelle case per anziani, tenendo maggiormente conto delle esigenze personali di ogni ospite, della sua libertà e autonomia. Un rapporto, pubblicato per ora soltanto in tedesco, che non mancherà di far discutere.

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