Serbia: omaggio a Zoran Djindjic, a 12 anni dall’assassinio
(Keystone-ATS) Il premier serbo, il conservatore Aleksandar Vucic, e numerosi ministri del suo governo hanno reso omaggio a Zoran Djindjic, il giovane primo ministro riformista e leader del Partito democratico serbo (Ds) assassinato 12 anni fa davanti alla sede del governo a Belgrado. Corone di fiori sono state deposte davanti alla lapide che ricorda Djindjic, sul luogo dove il premier fu ucciso.
L’intera dirigenza del Partito democratico, a cominciare dal presidente Bojan Pajtic, insieme a numerosi cittadini si sono recati in corteo dalla sede del partito al cimitero dove riposa Djindjic, sulla cui tomba hanno deposto fiori e corone.
Djindjic fu il primo premier della Serbia dopo la caduta del regime di Slobodan Milosevic nell’autunno 2000, travolto dalla protesta popolare e dalla pressione dei movimenti democratici. Il suo governo si insediò il 25 gennaio 2001, e sin dall’inizio lavorò a favore della generale democratizzazione della società e di profonde riforme economiche e sociali.
Il governo Djindjic da subito si schierò a favore di buone relazioni con l’Occidente e di una piena cooperazione con il Tribunale penale internazionale dell’Aja (Tpi) per i crimini della ex Jugoslavia. Durante il suo mandato furono arrestati e consegnati al Tpi vari criminali di guerra, compreso lo stesso Slobodan Milosevic.
Assassinato a colpi di pistola sparati a distanza con un silenziatore nella mattinata del 12 marzo 2003, Djindjic fu uno dei fondatori del Partito democratico del quale fu presidente dal gennaio 1994 fino alla sua uccisione.