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Settore materie prime domina fusioni-acquisizioni per Glencore

(Keystone-ATS) Il volume finanziario rappresentato da fusioni e acquisizioni in Svizzera nel primo trimestre 2012 è in netta progressione rispetto ad un anno prima. Il dato è in gran parte spiegabile con l’acquisizione, annunciata in febbraio, del gruppo Xstrata da parte di Glencore, numero uno mondiale delle materie prime.

Nel primo trimestre 2012 il volume totale delle transazioni ha raggiunto 53 miliardi di dollari (circa 48,5 miliardi di franchi), contro 10,8 miliardi nei primi tre mesi del 2011, ha indicato oggi la società di revisione e consulenza KPMG. Il numero di operazioni è invece rimasto stabile: 74 contro 75.

Anche senza la fusione tra Glencore e Xstrata (40 miliardi di dollari), la cui conclusione è attesa per il terzo trimestre 2012, si sarebbe raggiunto il livello elevato di 13 miliardi.

Nel corso dei primi tre mesi dell’anno Glencore ha pure acquisito le società agricole Viterra, in Canada, e Kolos, in Ucraina. Il gigante, cone sede a Zugo, si è pure aggiudicato partecipazioni nel gruppo minerario canadese Trevali Mining Corp e nel produttore di carbone sudafricano Optimum Coal.

La febbrile attività del settore bancario della fine dello scorso anno si è invece sensibilmente ridotta all’inizio del 2012, osserva KPMG nel suo studio. Le grandi banche tendono tuttavia a semplificare e concentrare le loro strutture. Il caso più eclatante è costituito dalla cessione di Wegelin a Raiffeisen nell’ambito della controversia fiscale tra Svizzera e Stati Uniti.

Nel 69% delle operazioni (45% all’estero, 24% in Svizzera), l’acquirente è elvetico. Secondo gli autori della ricerca, il fenomeno è probabilmente imputabile alla forza del franco.

Tra le imprese estere, quelle giapponesi hanno realizzato il 15% degli acquisti di gruppi svizzeri. Numerose società nipponiche utilizzano le riserve investendo all’estero, un fenomeno più marcato dopo lo tsunami di marzo 2011.

Malgrado una persistente volatilità, per l’anno in corso gli esperti di KPMG prevedono una crescita considerevole del mercato delle fusioni e acquisizioni. Sarebbero “imminenti” manovre nel settore delle materie prime. Inoltre, per effetto delle nuove regolamentazioni, l’ondata di consolidazioni nel settore finanziario dovrebbe ampliarsi.

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