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Singapore: domani al voto, atteso progresso opposizioni

(Keystone-ATS) Sull’onda di un’impetuosa crescita economica ma anche di crescenti disparità sociali, domani Singapore vota per rinnovare il Parlamento, in elezioni che per la prima volta potrebbero intaccare il dominio incontrastato del Partito d’azione popolare (Pap) del “ministro mentore” e fondatore della città-stato Lee Kuan Yew.

Sono 82 i candidati dell’opposizione, divisa in sei partiti, che concorrono per gli 87 seggi in palio in un Parlamento dove al momento il Pap controlla 82 seggi su 84, forte dei due terzi dei voti conquistati nelle ultime elezioni del 2006. Mentre una vittoria del Pap appare scontata, gli osservatori si attendono comunque un progresso delle opposizioni, che potrebbero limare il consenso per il Pap al 60 per cento delle preferenze.

Nonostante una poderosa ripresa dalla crisi economica mondiale degli ultimi anni, l’aumento del costo della vita e la non corrispettiva crescita delle retribuzioni ha dato modo alle opposizioni di criticare l’operato del governo, che a sua volta ha tollerato una campagna elettorale più aperta rispetto al passato. “È buono che ci sia una competizione forte”, ha detto il primo ministro Lee Hsien Loong (figlio di Lee Kuan Yew, 87 anni).

La possibile crescita dell’opposizione è guardata con interesse anche in altri Paesi asiatici, dove il “modello Singapore” – inteso come un patto sociale che assicura un sistema unipartitico in cambio della stabilità e dello sviluppo economico – è spesso stato preso come punto di riferimento, partendo dal presupposto (caro allo stesso Lee Kuan Yew) che la democrazia di tipo occidentale non è il sistema migliore per ogni Paese.

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