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Siria: “attacchi chimici”, regime e ribelli si accusano

(Keystone-ATS) La guerra in Siria registra oggi una nuova inquietante escalation, con il regime e i ribelli che si sono accusati reciprocamente di aver usato armi chimiche contro civili nelle regioni di Aleppo e Damasco.

La comunità internazionale non ha conferme, ma gli Usa spiegano di ritenere poco plausibile la versione di Damasco e avvertono: se venisse confermato l’uso di queste armi, “la Siria si troverà ad affrontare conseguenze”. Mentre la tv israeliana Canale 10 accusa: “Per la prima volta sono stati utilizzati gas nervini”.

Damasco ha affermato che i ribelli hanno lanciato un missile nei pressi di Aleppo che ha causato almeno 25 morti e un centinaio di feriti. Il regime ha mostrato alcune immagini di feriti e di morti a Khan Assal, località a ovest di Aleppo teatro due settimane fa di una battaglia, vinta dai ribelli, per la conquista della sede dell’accademia di polizia. Il ministro dell’Informazione Umran Zubi ha detto che il “bombardamento chimico” è stato eseguito da “terroristi” basati a Kafr Dael, più a est, e ha accusato esplicitamente Turchia e Qatar. Ankara ha respinto al mittente le accuse.

Opposta la versione degli attivisti anti-regime di Khan Assal: un razzo terra-terra è stato sparato da postazioni governative e ha colpito una caserma delle milizie lealiste, uccidendo un numero di miliziani fedeli al regime.

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