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Siria: ancora sette morti in proteste anti-regime

(Keystone-ATS) Almeno sette persone sono state uccise oggi dalle forze di sicurezza siriane in nuove manifestazioni contro il regime del presidente Bashar el Assad alla vigilia di un nuovo venerdi di protesta convocato all’insegna dello slogan “La morte piuttosto che l’umiliazione”.

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, quattro persone, tra cui un bambino di 11 anni, sono rimaste uccise a Homs, nella Siria centrale, e diverse altre sono rimaste ferite.

Nella provincia nord-occidentale di Idleb, un uomo di 70 anni è stato ucciso da un razzo mentre decine di giovani sono stati arrestati. A Deir Ezzor, nell’est del paese, un giovane, secondo l’Osservatorio, è stato ucciso dai “miliziani di regime” mentre una bambina di 10 anni è morta in seguito alle ferite riportate ieri.

A Aleppo, nel nord del paese, un civile è morto quando le forze di sicurezza hanno sparato su una folla di manifestanti per disperdere una protesta anti-governativa.

Intanto a Parigi la segretaria di stato americana Hillary Clinton ha detto che la comunità internazionale deve aumentare la pressione sul presidente siriano Bachar al Assad affinchè lasci il potere, imponendo sanzioni sul petrolio e sul gas.

“La violenza deve finire – ha detto la Clinton a margine della conferenza internazionale degli amici della Libia – e lui se ne deve andare. La Siria deve poter andare avanti. Chi si unisce a questo nostro appello deve ora tradurre la retorica in atti concreti, aumentando la pressione su Assad e i suoi”.

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