Siria: Ban e Ashton delusi da discorso Assad
Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, si è detto rattristato per il fatto che il discorso tenuto ieri dal presidente Bashar al-Assad non contribuisca a trovare una soluzione in grado di porre fine alle sofferenze del popolo siriano.
Per il leader del Palazzo di Vetro, tale discorso respinge l'elemento più importante del comunicato di Ginevra del 30 giugno 2012, vale a dire una transizione politica e la creazione di un governo con pieni poteri esecutivi che includa i rappresentanti di tutti i siriani.
"Ciò di cui il popolo siriano ha disperatamente bisogno in questo momento è una soluzione reale alla crisi che sta lacerando la Nazione", ha fatto sapere Ban in una nota. Il segretario generale ha ribadito ancora una volta come una soluzione militare non porterà alla fine del conflitto in Siria, sottolineando che continuerà a lavorare insieme al rappresentante speciale Lakhdar Brahimi per raggiungere l'obiettivo di una transizione politica. "Ora più che mai - ha continuato Ban - è necessario che la comunità internazionale sia unita, per assistere il popolo siriano nella costruzione di una Siria nuova e democratica".
Anche l'alto rappresentante della politica estera dell'Unione europea Catherine Ashton ha espreso "disappunto" nei confronti del regime siriano, "che non vuole impegnarsi in una soluzione credibile alla crisi che ha fatto finora oltre 60'000 morti". In una nota l'Ue ribadisce il sostegno a Brahimi "per trovare una soluzione pacifica che porti ad una transizione democratica".
L'Iran, attraverso il portavoce del ministero degli esteri, ha invece dichiarato di appoggiare il "piano di pace" proposto da Assad. Il portavoce Ramin Mehmanparast, citato dall'agenzia ufficiale iraniana Irna, ha affermato che il piano in tre punti ha elementi in comune con quello in sei punti elaborato dall'Iran. Teheran, ha riferito ancora il portavoce, crede che il piano sia utile a porre fine a violenza e terrorismo in Siria.