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Siria: denuncia attivisti, ‘bombe al fosforo su Raqqa’

Un'immagine di Raqqa, la 'capitale' dell'Isis in Siria (foto d'archivio). KEYSTONE/AP Amaq News Agency/UNCREDITED sda-ats

(Keystone-ATS) Esplosioni che illuminano a giorno quartieri di Raqqa. Potrebbero essere la prova dell’impiego di bombe al fosforo nei raid aerei della Coalizione a guida Usa a sostegno delle forze siriane a maggioranza curda che avanzano nella ‘capitale’ dell’Isis in Siria.

È quanto sostengono fonti degli attivisti, che citano testimonianze degli abitanti.

Intanto l’Unicef lancia un drammatico allarme per far sapere che 40’000 bambini sono in pericolo a causa dei combattimenti. “Le violenze – ha detto Geert Cappelaere, direttore per il Medio Oriente e il Nord Africa del Fondo dell’Onu per l’infanzia – stanno minacciando le vite dei bambini. Abbiamo ricevuto notizie allarmanti secondo cui 25 sono stati uccisi e decine feriti. Molti sono bloccati tra il fuoco incrociato”. Anche ospedali e scuole, aggiunge il rappresentante dell’Unicef, sono stati presi di mira.

L’Unicef ha quindi chiesto “a tutte le parti di proteggere i bambini e aprire passaggi sicuri a coloro che vogliono lasciare la città”. Analogo appello è stato lanciato dal coordinatore dell’emergenza di Medici senza Frontiere, Puk Leenders, secondo il quale i civili in fuga dalla città e dai villaggi vicini non hanno altra possibilità che scegliere se restare sotto i pesanti bombardamenti aerei o scappare attraverso i campi minati.

Per quanto riguarda il presunto uso di bombe al fosforo, la piattaforma locale indipendente per l’informazione Raqqa 24 pubblica fotografie che mostrano una sorta di pioggia di fuoco illuminare la notte durante i bombardamenti. Secondo alcuni testimoni, i raid con bombe incendiarie sono avvenuti dentro e nei pressi del quartiere Mashlab, a est della città vecchia di Raqqa, proprio dove stavano avanzando le forze curdo-siriane sostenute dagli Stati Uniti. Ma fonti militari curde affermano oggi di avere guadagnato terreno anche a nord della città, prendendo il controllo della ex caserma della ex 17/a divisione dell’esercito governativo.

Anche se l’impiego di ordigni incendiari al fosforo fosse confermato non è chiaro se siano stati usati solo per illuminare il campo di battaglia, come consentito dalle convenzioni internazionali, o per colpire obiettivi a terra, ciò che è invece proibito. L’uso di bombe di questo tipo nella battaglia del 2004 per strappare agli insorti la città irachena di Falluja fu ammesso dalle truppe americane che affermarono di averle usate solo per “stanare” le milizie avversarie. Ma il secondo tipo di impiego è stato più volte denunciato recentemente dall’Isis e da gruppi ribelli sia nella battaglia di Mosul ad opera della Coalizione a guida americana, sia ad Aleppo, colpita dai bombardamenti russi e governativi siriani.

La Russia ha intanto accusato oggi la Coalizione guidata dagli Usa e i gruppi curdi di permettere alle forze dell’Isis di lasciare Raqqa e di “dirigersi verso le province dove sono attive le forze governative siriane”. Lo ha detto il comandante delle truppe di Mosca in Siria, Serghiei Surovikin. Il capo del dipartimento generale operativo dello Stato maggiore russo, generale Serghiei Rudskoi, ha invece affermato che “la guerra civile in Siria si è praticamente fermata” dopo che il 4 maggio ad Astana è stato firmato un memorandum per la creazione delle zone di de-escalation.

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