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Siria: in Turchia altri mille profughi in 24 ore

(Keystone-ATS) Continua sostenuto l’afflusso di profughi siriani in Turchia: come riferisce l’emittente turca Ntv in sovrimpressione, mille persone hanno passato la frontiera nelle ultime 24 ore. L’emittente cita fonti ufficiali contattate dalla Reuters.

Stando al portavoce del ministero degli esteri, Selguk Ünal, il numero di rifugiati accolti nelle tendopoli turche è ormai salito a 14’700. Già ieri autorità turche avevano fatto sapere di attendersi un flusso di circa 50’000 profughi.

Il portavoce, citato dall’agenzia turca Anadolu, ha anche confermato che fra i siriani arrivati ieri c’è anche un generale, arrivo che porta a sette in numero di ufficiali disertori con questo grado entrati nel paese. L’arrivo di quattro generali, due colonnelli e un tenente colonnello era stato segnalato da fonti giornalistiche turche venerdì.

Intanto il ministro degli esteri, Ahmet Davutoglu, ha tracciato un quadro della repressione siriana più grave di quello ufficiale: “fino ad oggi ci sono circa 9’000 morti. Si dice che, con i dispersi, siano circa 20’000”, ha detto in un’intervista televisiva riferita dall’agenzia turca Anadolu. “Più di 70’000 sono arrestati”, ha aggiunto il ministro sottolineando che il regime ha perso ogni legittimità.

Da parte sua il vicepremier Besir Atalay ha confermato che la Siria ha piazzato mine lungo i sentieri che i siriani in fuga dalla repressione seguono per entrare in Turchia, come denunciato da Human Rights Watch (Hrw) l’altroieri basandosi su testimonianze raccolte sul terreno. Secondo i testimoni le mine hanno già provocato vittime civili. Atalay ha aggiunto che “in base agli sviluppi, valuteremo il tema della creazione di una zona cuscinetto”.

Intanto l’ambasciatore turco a Damasco è sicuro che i due giornalisti dispersi da sei giorni a Idlib siano vivi. Lo riferisce il quotidiano turco “Yeni Safak” citando il diplomatico Omer Onhon. “Non sappiamo dove siano esattamente, ma sappiamo che sono vivi”, ha detto l’ambasciatore.Un altro quotidiano turco, “Radikal”, nel sottolineare la buona notizia aggiunge che quella cattiva è che i due sarebbero nelle mani del regime siriano.

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