Prospettive svizzere in 10 lingue

Siria: Obama vuole tempi rapidi, messaggio non solo per Assad

(Keystone-ATS) Barack Obama vuole tempi rapidi dal Congresso per l’uso della forza in Siria e il Congresso accelera verso il via libera, con lo speaker della Camera, il repubblicano John Boehner, che si schiera con il presidente.

In partenza per il G20 di San Pietroburgo – un vertice che si annuncia complicato, con Vladimir Putin pronto a ribattere duramente e punto su punto alle posizioni Usa – Obama spiega che i raid contro le postazioni siriane non saranno un messaggio solo contro Assad, ma anche contro tutti coloro che, nel mondo, si schierano contro le regole internazionali. Il messaggio all’ Iran è trasparente e assume toni muscolari con i test missilistici sul Mediterraneo messi in atto oggi da Usa e Israele.

A rendere ancora più drammatica la situazione è giunta poi oggi la notizia dall’Alto commissariato per i rifugiati dell’Onu secondo cui il numero dei rifugiati siriani che si sono riversati nei Paesi della regione ha ormai superato quota due milioni e che gli sfollati all’interno della Siria sono ora oltre cinque milioni. Ma un attacco alla Siria “rischierebbe di scatenare nuovi problemi”, ha ammonito i segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, che d’altro canto ha notato come l’uso di gas sarin rappresenti un imperdonabile crimine di guerra.

In questo quadro, in una breve dichiarazione alla stampa prima di una riunione con i leader del Congresso, Obama ha parlato di una azione militare “limitata e proporzionata”, che rientri però “in una più ampia strategia per rafforzare l’opposizione (siriana), e nelle iniziative per aumentare la pressione diplomatica ed economica richiesta per consentire alla Siria di liberarsi finalmente dalla terribile guerra civile in corso da due anni e mezzo”. E nell’ambito delle iniziative a favore dell’opposizione, potrebbe ora farsi ben più concreto il passaggio di potenti armi ai ribelli. “Sono fiducioso che forniremo un più robusto sostegno all’opposizione siriana”, ha detto il senatore democratico Carl Levin, presidente della Commissione forze armate della Camera, che ha parlato esplicitamente di armi anti-carro.

Un’eventualità che appare ora più concreta considerato anche che, secondo quanto riferisce il New York Times, il presidente Obama ha indicato ai leader del Congresso che le operazioni clandestine per armare e addestrare i ribelli stanno cominciando a dare risultati. La prima cellula di 50 combattenti addestrati dalla Cia, ha detto, si sta infiltrando in Siria. L’opposizione siriana sembra a sua volta voler dare una mano ad Obama, annunciando giusto oggi che il capo dei medici legali di Aleppo, Abdeltawwab Shahrour, ha disertato dal regime di Assad ed è ora fuggito in Turchia: da dove renderà pubbliche prove che dice di avere in suo possesso sul coinvolgimento del regime di Damasco in un attacco con armi chimiche risalente al marzo scorso contro Khan Assal, una località a ovest di Aleppo.

Si tratta di certo un elemento in più che la Casa Bianca potrebbe utilizzare per convincere gli indecisi sulla necessità di punire il regime di Assad, ma che è ben lontana dal fare la differenza: tanto sulla scena internazionale, il G20 rischia di lasciare isolato Obama, dove la Francia di Francois Hollande resta per ora l’unico potenziale alleato europeo e papa Francesco insiste nell’invocare “la pace” pur condannando con fermezza l’uso di armi chimiche; tanto su quello interno Usa, dove la situazione appare ancora estremamente fluida.

Gli ultimi sondaggi di opinione dimostrano infatti che gran parte degli americani sono ancora contrari ad un attacco – 6 su 10 secondo una ricerca Washington Post/Abc News – mentre il voto a Capitol Hill rimane per ora in bilico a dispetto delle importanti dichiarazioni di sostegno al presidente da parte di Boehner e di numerosi altri esponenti repubblicani.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR