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Siria: Onu, “inorriditi” da escalation violenza

(Keystone-ATS) Il Consiglio di Sicurezza Onu ha adottato all’unanimità una dichiarazione presidenziale sulla situazione umanitaria in Siria. I Quindici si dicono “inorriditi” per l’inaccettabile escalation della violenza nel Paese, e “gravemente allarmati per il significativo e rapido deterioramento della situazione umanitaria”.

Si chiede quindi a Damasco “un’azione immediata” per facilitare lo svolgimento delle operazioni umanitarie eliminando tutti gli ostacoli anche di carattere burocratico.

Nel documento – adottato per consenso e non vincolante – i Quindici esortano tutte le parti, e in particolare le autorità siriane, ad adottare “tutte le misure necessarie” per agevolare gli sforzi delle Nazioni Unite e degli operatori umanitari impegnati a fornire assistenza alla popolazione, garantire la sicurezza del personale sul territorio e la loro libertà di movimento.

I membri del Consiglio di Sicurezza prendono quindi atto della responsabilità primaria del governo siriano nel provvedere ai bisogni del suo popolo, e, in caso non sia in grado di adempiere a tale responsabilità, di favorire l’assistenza da parte della comunità internazionale.

Nel testo “si condannano tutti i casi di diniego dell’accesso umanitario e si ricorda che privare arbitrariamente i civili dei beni indispensabili alla loro sopravvivenza, in particolare impedendo volontariamente il soccorso da parte delle agenzie specializzate, è proibito dal diritto internazionale”.

I Quindici condannano inoltre le diffuse violazioni dei diritti umani commesse dalle autorità siriane, così come dai gruppi armati nel Paese, e gli attacchi terroristici compiuti da organizzazioni legate ad Al Qaida. Si esprime infine “profonda preoccupazione per le conseguenze della crisi dei profughi causata dal conflitto in Siria, che ha un effetto destabilizzante su tutta la regione”.

Il Consiglio di Sicurezza esprime infine il suo apprezzamento per gli sforzi significativi messi in campo da parte dei Paesi vicini per accogliere i rifugiati – in particolare Giordania, Libano, Turchia, Iraq ed Egitto – e incoraggia gli Stati della regione a proteggere tutte le persone in fuga dalla Siria.

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