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Siria: pessimismo Ban e Annan, ma ‘piano non è morto’

(Keystone-ATS) Il piano di pace di Kofi Annan per la Siria “non è morto”: lo ha detto lui stesso oggi al termine di una riunione del consiglio di Sicurezza in cui il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha però affermato che le speranze che abbia successo così com’è si stanno spegnendo.

Dopo una discussione in Assemblea Generale, in cui lo stesso Annan ha detto che il suo piano “non è stato attuato”, i Quindici si sono riuniti a porte chiuse, per discutere della drammatica situazione sul campo, anche alla luce dei colpi di arma da fuoco sparati contro gli osservatori Onu e mentre le tv del mondo riferiscono dell’ennesimo raccapricciante massacro compiuto nei pressi di Hama.

Ai membri del Consiglio di Sicurezza, che secondo fonti diplomatiche dietro le quinte sta elaborando una nuova bozza di risoluzione, Annan ha poi ammonito che se la comunità internazionale non sarà unita nell’esercitare pressioni su Damasco, “presto la situazione in Siria sarà fuori controllo”.

Lo stesso Annan avrebbe in mente la creazione di un “gruppo di contatto” formato dalle potenze mondiali – Usa, Francia, Gran Bretagna, Russia, Cina – e dei principali attori regionali che abbiano influenza sul governo di Damasco o sull’opposizione, come Arabia Saudita, Qatar, Turchia e Iran. Il tentativo è anche quello di sbloccare la situazione di stallo tra i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, ottenendo il sì della Russia ad un progetto di transizione politica che conduca il presidente al Assad a farsi da parte.

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