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Siria: video russo conferma distruzione teatro di Palmira

Una immagine tratta dal video russo KEYSTONE/AP Russian Defense Ministry Press Service/UNCREDITED sda-ats

(Keystone-ATS) Arriva dal cielo la triste conferma della distruzione del proscenio dell’antico teatro di Palmira, in Siria, da parte dell’Isis.

Già nei giorni scorsi si era diffusa la notizia del danno al teatro e al tetrapilo a sedici colonne, ma il filmato diffuso dal governo russo non lascia dubbi: il video girato da un drone mostra nuovi danni all’area archeologica patrimonio Unesco dell’umanità.

La zona di Palmira è ricca di giacimenti di gas naturale. Dopo essere stata conquistata dalle forze russe e governative siriane, era poi stata ripresa dall’Isis lo scorso dicembre senza che né Mosca né Damasco avessero opposto resistenza ai jihadisti.

Il governo siriano si è intanto detto pronto a uno scambio di prigionieri con le opposizioni, in vista della riunione convocata per mercoledì prossimo ad Astana, in Kazakistan, da parte del terzetto Russia-Turchia-Iran.

Ma il presidente turco Tayyip Recep Erdogan è oggi tornato ad accusare il presidente siriano Bashar al Assad di aver “ucciso quasi un milione di persone”. Erdogan, che per i primi anni della rivolta siriana aveva apertamente sostenuto le opposizioni, dal 2015 è ormai su posizioni vicine alla Russia, storico alleato di Damasco.

“La Siria ha bisogno di un processo di transizione in cui tutti i gruppi etnici e religiosi siano rappresentati, assicurando l’unità del Paese”, ha aggiunto Erdogan a due giorni dall’apertura del terzo incontro di Astana.

Questo, secondo il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, si svolgerà alla presenza dei rappresentanti di Russia, Turchia e Iran (“i Paesi garanti” della tregua del 30 dicembre scorso) oltre che delle delegazioni del governo e delle opposizioni siriane. In questo quadro, il vice ministro russo Mikhail Bogdanov ha oggi incontrato a Mosca un alto rappresentante delle opposizioni in esilio, Ahmad Jarba.

Al tavolo in Kazakistan sono stati invitati anche rappresentanti degli Stati Uniti. Così come emissari della Giordania, già presenti al secondo incontro di Astana. In Asia Centrale ci sarà anche l’inviato dell’Organizzazione delle nazioni unite per la Siria Staffan De Mistura, che oggi ha cominciato a inoltrare gli inviti per la conferenza di Ginevra.

In Svizzera le delegazioni arriveranno il 20 febbraio ma i veri colloqui, indiretti e mediati dall’Onu, non cominceranno prima del 23, secondo quanto precisato oggi dall’ufficio di De Mistura.

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