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Slovacchia: decine di migliaia in piazza contro l’aborto

Decine di migliaia di antiabortisti sono scesi in piazza oggi a Bratislava. Immagine d'archivio. KEYSTONE/EPA/MARTIN DIVISEK sda-ats

(Keystone-ATS) Decine di migliaia di antiabortisti sono scesi in piazza oggi a Bratislava, per chiedere a governo e parlamento slovacchi ulteriori restrizioni alla possibilità di interrompere la gravidanza. Ne dà notizia oggi il sito Euronews.

La Slovacchia, Paese in prevalenza cattolico, permette l’aborto fino alla dodicesima settimana di gravidanza e fino alla 24esima per quello terapeutico: una legge relativamente liberale per l’Europa orientale, in particolare rispetto alla Polonia, dove l’interruzione della gravidanza è accordata solo in caso di stupro.

Il numero di aborti in un Paese di soli 5,4 milioni di persone in un decennio si è quasi dimezzato, da 11.000 l’anno a 6.000 nel 2018 scorso.

Ma cattolici, conservatori ed estrema destra vorrebbero cambiare la legge, per restringere la possibilità di ricorrere all’aborto solo nelle prime sei settimane. Alcune delle organizzazioni promotrici della manifestazione, appoggiata dalla Chiesa cattolica, chiedono l’abolizione dell’aborto tout court.

“Un essere umano è un essere umano indipendentemente da quanto sia grande” e “Chi uccide un bimbo non nato uccide il futuro della nazione”, fra gli slogan scanditi dai manifestanti – stimati in almeno 50.000 dai promotori. “La vita di qualsiasi essere umano è un bene inestimabile e deve perciò essere protetta dal concepimento fino alla morte naturale”, ha dichiarato dal palco uno dei promotori della protesta, citato da Euronews.

La Slovacchia è governata da una coalizione fra il partito di centrosinistra Smer, che però ha una visione conservatrice della società ed è al potere dal 2006, e il Partito nazionale slovacco, di centrodestra.

Prima delle elezioni del prossimo anno, Smer intende proporre una legge che metta al bando i matrimoni fra persone dello stesso sesso e l’adozione per le coppie omosessuali.

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