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Smartphone 5G, arrivano quelli economici

Incombe la telefonia di nuova generazione. KEYSTONE/WALTER BIERI sda-ats

(Keystone-ATS) Nonostante un mercato globale in crisi, che chiuderà il 2020 con consegne in calo del 10,7%, gli smartphone 5G registreranno un incremento e chiuderanno l’anno con 278 milioni di dispositivi consegnati.

Oltre sei smartphone 5G su dieci (62%) saranno commercializzati in Cina, seguita dagli Usa e dall’Europa. È quanto prevedono i ricercatori della società di analisi di mercato americana Canalys, secondo cui nel 2021 le consegne complessive di smartphone torneranno a crescere, con un +9,9% a oltre 1,3 miliardi di unità.

Per gli esperti, a incidere sul buon andamento degli smartphone compatibili con le reti di nuova generazione è l’arrivo sul mercato di dispositivi economici. “Quando Realme a settembre ha lanciato in Cina il suo V3, il primo smartphone 5G sotto i 150 dollari americani, il 5G è diventato ufficialmente una funzionalità per gli smartphone entry-level”, afferma l’analista Shengtao Jin. “Questa pietra miliare è arrivata tre mesi prima del previsto e avrà un significativo effetto a catena in altre regioni, come il Sudest asiatico, l’Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) e persino l’America Latina, dove i fornitori cinesi si stanno espandendo”.

“Le economie di scala del mercato cinese consentiranno ai fornitori di lanciare smartphone 5G più economici in altri Paesi, anche se l’infrastruttura 5G in quei mercati non è completamente pronta”, prosegue Jin. In Cina, aggiunge, nel 2021 quasi il 60% delle consegne di smartphone 5G riguarderà dispositivi sotto i 400 dollari, mentre nei prossimi mesi la penetrazione del 5G in Cina raggiungerà l’83%.

Anche in Europa sono disponibili smartphone 5G poco costosi, come il Motorola G 5G Pluse e lo Xiaomi Mi 10 Lite 5G. Tuttavia “con molti mercati Apple-centrici come il Regno Unito, c’è un’ampia base di consumatori che aspetta un iPhone 5G”, osserva l’analista Ben Stanton. Altro problema per gli operatori mobili in Europa è l’incertezza intorno a Huawei, poiché “sembra sempre più probabile che le limitazioni nella catena di fornitura” a seguito delle sanzioni Usa “ne ostacolino il potenziale” in termini di volumi, sottolinea Stanton, secondo cui altri marchi cinesi come Xiaomi, Oppo e Tlc “si stanno già posizionando per riempire qualsiasi vuoto” lasciato da Huawei.

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