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Socialisti non vogliono donazioni da ambienti economici

Niente soldi da banche e aziende! Keystone/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) Dopo una consultazione delle sezioni cantonali il Partito socialista svizzero (PS) ha deciso che continuerà a rifiutare le donazioni provenienti dagli ambienti economici.

“Il PS è e rimane un partito sostenuto, anche sul piano finanziario, da persone che condividono gli obiettivi e i valori socialisti”, si legge in un comunicato odierno.

L’idea di allargare la base dei donatori alle aziende fa parte di un pacchetto di misure denominato “futuro PS”, che intende consolidare la base di membri del partito, rafforzare la capacità di mobilizzazione e garantire le finanze. Il “no” uscito dalla consultazione con le sezioni regionali non rimette in questione i tre obiettivi, né il progetto stesso, sottolinea la nota. Il programma “futuro PS” dovrà essere avallato dal congresso del partito che si terrà a Thun (BE) il 3 e il 4 dicembre.

Visto il risultato della recente consultazione, il comitato direttivo – precisa il comunicato – ha quindi approvato la proposta della presidenza di non proseguire la discussione sull’eventualità di accettare le donazioni fatte da aziende. L’energia dovrà piuttosto essere profusa per allargare e rafforzare la base militante del partito e la partecipazione interna, ad esempio tramite un rafforzamento dello statuto di PS migranti, sezione che si batte per un maggior peso politico degli stranieri.

Nel dicembre del 2012, sempre dopo una consultazione interna, il PS si era già dato uno statuto che ammetteva solo il sostegno finanziario di cooperative, imprese individuali e associazioni.

Nel 2011, Credit Suisse, AXA-Winterthur e Swiss avevano proposto di versare rispettivamente 200’000, 40’000 e 45’000 franchi al PS, come ad altri partiti di governo.

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