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Sorveglianza centrali nucleari: nel 2011 incidenti minori

(Keystone-ATS) Le cinque centrali nucleari svizzere hanno registrato lo scorso anno 31 incidenti minori, un quarto in meno rispetto al 2010. Nessuno ha avuto ripercussioni sulla sicurezza degli impianti. È quanto emerge dal consueto rapporto annuale dell’Ispettorato federale della sicurezza nucleare (IFSN).

Dopo la catastrofe di Fukushima, i gestori della centrale di Mühleberg (BE) sono stati costretti a sospendere anticipatamente l’attività dell’impianto. La Società elettrica bernese BKW è stata obbligata a fornire le prove che l’approvvigionamento dell’acqua di raffreddamento è garantita anche in caso di inondazioni del fiume Aare.

La BKW ha dovuto dimostrare che in simili condizioni le tubature che forniscono l’acqua non possono essere ostruite da detriti. Per il resto, undici eventi senza conseguenza alcuna hanno interessato le centrali di Leibstadt (AG), sette i reattori 1 e 2 di Beznau (AG), cinque Gösgen (SO) e altri tre Mühleberg.

Gli impianti dell’Istituto Paul Scherrer hanno subito tre incidenti minori e il reattore di ricerca del Politecnico federale di Losanna (EPFL) uno solo. L’Ispettorato per la sicurezza nucleare giudica buono lo stato di funzionamento delle centrali elvetiche. La radioprotezione del personale degli impianti e della popolazione è stata sempre garantita.

Le ispezioni correnti, abbinate ai controlli che hanno fatto seguito alla catastrofe di Fukushima, hanno confermato la sicurezza delle cinque centrali nucleari, rileva l’IFSN. I risultati completi saranno pubblicati entro l’estate. Una parte delle analisi è infatti ancora in corso.

I gestori degli impianti hanno tempo fino al 31 marzo per presentare le prove che la sicurezza sarebbe garantita anche in caso di forte sisma con rottura delle dighe di sbarramento situate nei pressi delle centrali.

Nel 2011, infine, la quantità di sostanze radioattive immesse nell’ambiente è rimasta “ben al di sotto” dei valori limite fissati dalla legislazione.

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