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Spia svizzera in Germania: rapporto d’ispezione per inizio 2018

Spia svizzera in Germania, rapporto nel 2018 KEYSTONE/GAETAN BALLY sda-ats

(Keystone-ATS) La Delegazione delle Commissioni della gestione (DelCG) ha deciso di effettuare entro inizio 2018 un’ispezione concernente il caso del 54enne svizzero Daniel M., in carcere in Germania da fine aprile per spionaggio.

L’ispezione era già stata annunciata a fine maggio, ma il piano d’ispezione, approvato due giorni fa dalla DelCG, ne descrive ora gli obiettivi, le questioni principali, la procedura e la scadenza.

L’obiettivo della DelCG è di redigere e pubblicare un rapporto d’ispezione “esauriente”, si legge in una nota odierna dei Servizi del Parlamento, “sempre che non si oppongano interessi preponderanti al mantenimento del segreto”.

Nel comunicato la DelCG fa anche sapere che, per procedere a un’inchiesta efficiente e senza interferenze, non fornirà ulteriori informazioni fino al termine dell’ispezione.

Il 24 maggio scorso, la delegazione aveva annunciato di voler analizzare la questione e, in particolare, verificare in quale misura e da quando il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) ne era informato. Vuole anche sapere come il SIC abbia messo al corrente l’allora responsabile del Dipartimento della difesa, Ueli Maurer, e come quest’ultimo abbia controllato il SIC e informato il Consiglio federale.

Arrestato ad aprile a Francoforte

Daniel M., ex dipendente della polizia comunale di Zurigo e del servizio di sicurezza dell’UBS, era stato arrestato lo scorso 28 aprile a Francoforte con l’accusa di spionaggio a favore di una potenza straniera, nella fattispecie la Svizzera. Egli avrebbe cercato illecitamente, per conto dell’intelligence elvetico SIC, informazioni sulle indagini avviate dal fisco del Nordreno-Vestfalia, eventualmente anche corrompendo qualcuno nell’amministrazione fiscale del Land. Questa aveva tra l’altro acquistato CD di dati bancari svizzeri rubati per identificare possibili evasori fiscali tedeschi.

Secondo le indicazioni fornite dagli inquirenti tedeschi, a Daniel M. il SIC avrebbe promesso, per il suo lavoro, un onorario di complessivi 90’000 euro. Due rate di 30’000 euro ciascuna sarebbero già state versate allo svizzero.

Sempre secondo le autorità inquirenti tedesche, le informazioni fornite da Daniel M. sarebbero anche servite al Ministero pubblico della Confederazione (MPC) per spiccare nel 2012 un mandato d’arresto contro tre funzionari del fisco d’oltre Reno che avrebbero partecipato alla transazione per ottenere un CD con dati del Credit Suisse. Cosa che la Procura federale ha recisamente negato. Anche l’Autorità di vigilanza sul Ministero pubblico (AV-MPC) è giunta a metà maggio alla conclusione che quest’ultimo ha agito in modo autonomo, senza la partecipazione del SIC.

Una decina di giorni fa gli avvocati del 54enne svizzero hanno chiesto la revoca dell’arresto e il rilascio immediato del loro cliente. La Corte federale di giustizia (Bundesgerichtshof) di Karlsruhe (D) ha esaminato due giorni fa la possibilità di un suo rilascio, ma la decisione non è ancora stata comunicata.

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