Spitex: organizzazioni private vogliono parità di trattamento
(Keystone-ATS) A due anni dall’entrata in vigore del nuovo finanziamento delle cure a domicilio Spitex privée Suisse è insoddisfatta della sua applicazione. L’associazione chiede al Consiglio federale e ai Cantoni parità di trattamento con le organizzazioni pubbliche attive nel settore.
Dal 1. gennaio 2011 le casse malattia non coprono più tutte le prestazioni; l’importo restante viene coperto dai Cantoni. Ma in ognuno vige un sistema diverso. In taluni cantoni, come Neuchâtel e Friburgo, il finanziamento è regolamentato in modo da non permettere nemmeno l’attività di servizi privati, ha spiegato oggi in una conferenza stampa a Berna il membro della direzione di Spitex privée Suisse Markus Reck.
Inoltre in certi cantoni i pazienti devono partecipare ai costi con una quota del 20%, mentre in altri non devono versare alcun contributo. Come se non bastasse, in taluni cantoni il finanziamento delle cure a domicilio viene perfino regolamentato a livello comunale, cosa che rende la situazione ancor più complicata e burocratica.
Tutto ciò svantaggia i servizi Spitex privati. È tuttavia nell’interesse della società, che invecchia e necessita di sempre più cure, che esistano sia fornitori pubblici che privati, è stato affermato. L’associazione intende intervenire presso il Consiglio federale e la Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità per ottenere una parità di trattamento a livello giuridico e finanziario.
Colloqui diretti con i Cantoni non hanno avuto alcun esito, ha sostenuto il presidente di Spitex privée Suisse Rudolf Joder. Già nel 2010 il consigliere nazionale democentrista bernese aveva parlato in una conferenza stampa e in una mozione di una discriminazione delle organizzazioni private.
Anche la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati ha già criticato l’applicazione del finanziamento delle cure a domicilio da parte dei Cantoni.