Svezia: servizi indagano su presunto complotto neonazi
STOCCOLMA - I servizi di intelligence svedesi (Saepo) stanno indagando su un presunto complotto organizzato da una formazione di estrema destra per colpire il parlamento e la residenza del primo ministro.
"Posso confermare il fatto che abbiamo ricevuto informazioni su un presunto complotto contro il parlamento e la residenza del primo ministro", ha annunciato il portavoce della Saepo, Patrick Peter. "Abbiamo tali informazioni da qualche tempo e stiamo indagando per acquisirne sempre di più", ha detto il portavoce, senza aggiungere particolari.
Il quotidiano Aftonbladet pubblica oggi alcune indiscrezioni circa un piano per colpire il parlamento e le residenze del premier e del ministro degli Esteri. Citando fonti anonime, il quotidiano riferisce che il piano doveva essere finanziato con la vendita dell'insegna in ferro battuto "Arbeit Macht Frei" (Il lavoro rende liberi", in tedesco) trafugata venerdì scorso dal cancello principale del campo di sterminio nazista di Auschwitz.
Il portavoce dei servizi svedesi ha detto "di non avere alcuna informazione" sulle anticipazioni del giornale.
Martedì scorso, la procura di Cracovia (Polonia) ha annunciato che il furto del simbolo della Shoah era stato commissionato da "uno straniero non residente in Polonia" ma non ha confermato le notizie pubblicate dalla stampa locale che parlavano di una "pista svedese".
In Svezia sono attivi numerosi gruppuscoli neonazisti.