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Svizzera in lista nera Usa, protezione copyright insufficiente

(Keystone-ATS) La Commissione contro la pirateria del Congresso degli Stati Uniti ha inserito la Svizzera nell’elenco dei paesi che non difendono in modo adeguato la proprietà intellettuale. Nella “black list” pubblicata ieri ci sono anche Cina, Russia, Italia e Ucraina.

La Svizzera e l’Italia si trovano nella lista per la prima volta. Sono state inserite poiché la protezione del copyright viene ritenuta insufficiente. Due Paesi che erano presenti negli scorsi anni, Canada e Spagna, sono invece stati tolti provvisoriamente dall’elenco per incoraggiare i loro sforzi nella lotta alla pirateria.

Per quel che concerne la Svizzera, il Congresso usa parole dure: “la legge elvetica è inadeguata” e ciò “favorisce il massiccio uso non autorizzato di materiale piratato”. Fino a quando Berna non prenderà misure per migliorare la protezione della proprietà individuale, la Confederazione rimarrà “una calamita per i siti malevoli” (‘rogue site’ nel testo originale).

La speciale commissione anti-pirateria raccomanda quindi alla Svizzera di aumentare gli sforzi nella lotta alla pirateria digitale. La Confederazione deve in particolare mettere di fronte alle loro responsabilità le imprese che fanno utili utilizzano dati illegali.

Solo applicando queste misure la Svizzera potrà soddisfare i vari trattati dell’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (WIPO), sottolineano i quattro membri quel congresso che hanno redatto il rapporto sui paesi che favoriscono la pirateria.

La musica, i film, il software, i videogiochi, e l’editoria sono tra i settori economici Usa che più esportano, ricorda in una nota il Congresso Usa. Queste attività danno lavoro a milioni di persone e non è giusto che gli americani sovvenzionano ciò che gli altri rubano.

Resta ora da vedere come si muoverà Berna. Lo scorso mese di maggio, il Consiglio federale ha rinviato la firma dell’accordo internazionale contro la pirateria e la contraffazione informatica, noto col nome di ACTA (Anti-Counterfeiting Trade Agreement). La ratifica di trattato, contestato per le presunte limitazioni della libertà d’espressione, è comunque stato sospeso anche in altri paesi europei.

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