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Svizzera stanzia 16 milioni annui per missioni di sminamento

(Keystone-ATS) Nell’ambito della sua strategia nel campo dello sminamento umanitario 2012-2015, la Confederazione intende stanziare 16 milioni di franchi all’anno per l’invio di esperti e l’attuazione di progetti nell’ambito della lotta contro le mine antipersona, le munizioni a grappolo e altri residuati bellici esplosivi.

La strategia, pubblicata oggi in concomitanza con la Giornata internazionale di sensibilizzazione sul problema delle mine, rappresenta un atto di solidarietà per le vittime ed esprime la volontà della Svizzera di continuare ad impegnarsi attivamente in questo ambito, sia a livello politico che pratico, si legge in un comunicato congiunto del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) e di quello della difesa (DDPS).

I 16 milioni di franchi saranno stanziati a sostegno del Centro internazionale per lo sminamento umanitario di Ginevra (Geneva International Center for Humanitarian Demining, GICHD), per l’attuazione di progetti concreti nei paesi colpiti e per l’invio di esperti.

Il DFAE si impegna a livello politico, ad esempio nell’ambito di progetti di informazione sui pericoli delle mine, di assistenza alle vittime e di sminamento. Il DDPS mette a disposizione di organizzazioni internazionali, ad esempio dell’ONU, esperti per l’attuazione di programmi di bonifica. La Svizzera è attiva anche in organismi politici multilaterali e si adopera affinché gli Stati cofirmatari adempiano agli impegni presi in modo ancor più efficace ed efficiente.

Benché nell’ultimo ventennio siano stati compiuti notevoli progressi, le mine, le munizioni a grappolo e altri residuati bellici esplosivi mietono ogni anno nuove vittime, ricordano il DFAE e il DDPS. Le popolazioni che vivono nelle zone teatro di conflitti armati soffrono delle conseguenze anche a distanza di anni dalla fine delle ostilità. Queste armi ostacolano lo sviluppo economico e sociale, compromettono la sicurezza umana di milioni di persone e impediscono ai profughi di rientrare in patria, favorendo così instabilità e nuovi conflitti.

Dopo il Consiglio degli Stati, un mese fa anche il Nazionale ha infine approvato una modifica della legge sul materiale bellico che permetterà alla Svizzera di ratificare la Convenzione sulle munizioni a grappolo. Questa stabilisce il principio di un divieto completo di queste armi e del finanziamento della loro produzione, anche per vie indirette.

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