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Svizzeri vedono vantaggi in Brexit, sondaggio

Brexit sarà positiva per la Svizzera secondo un sondsaggio KEYSTONE/AP/FRANK AUGSTEIN sda-ats

(Keystone-ATS) La popolazione elvetica ritiene che Brexit, ossia l’uscita del Regno Unito dall’UE, avrà ripercussioni positive per la Svizzera, secondo l’istituto gfs.bern che ha analizzato il barometro 2016 delle preoccupazioni di Credit Suisse pubblicato oggi.

La maggioranza considera che la posizione del nostro Paese ne uscirà rafforzata. “I cittadini sono perfettamente coscienti che Brexit avrà conseguenze economiche e politiche sulla Svizzera”, afferma in un comunicato Lukas Golder, condirettore di gfs.bern.

Meno del 10% delle 1010 persone interrogate in luglio non ha alcuna opinione sulle conseguenze di Brexit per la Svizzera e si tratta di una percentuale alquanto bassa, secondo lo studio. Inoltre, l’ottimismo si è nettamente rafforzato nel tempo.

Il 55% degli interrogati ritiene che l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea sarà “piuttosto o molto vantaggiosa” per l’economia elvetica. Poco più di un terzo degli interrogati è dell’opinione che la decisioni britannica avrà inconvenienti “notevoli”. Per il 54% Brexit si ripercuoterà positivamente sul negoziato tra Berna e Bruxelles, mentre il 38% ritiene che ci saranno svantaggi.

Questo ottimismo, per certi aspetti “sorprendente” è condiviso sia dai partigiani degli accordi bilaterali che dai contrari, più marcato alla destra che alla sinistra dello scacchiere politico, sottolinea lo studio.

Per quanto concerne l’appartenenza partitica, il 63% degli elettori UDC vede conseguenze economiche positive, contro il 29% degli elettori PLR, il 54% di quelli socialisti e il 53% di quelli PPD. I più critici sulle conseguenza di Brexit sono i senza partito: solo il 48% si dice ottimista.

Stessa tendenza per ciò che riguarda l’incidenza sui negoziati della Svizzera con l’UE: il 58% degli elettori PLR vede vantaggi, così come il 57% di UDC, il 51% di PS, il 43% di PPD e il 41% di senza partito.

Riguardo alle fasce di età, il gruppo di persone 18-39 anni è leggermente più pessimista: il 55% vede vantaggi economici da Brexit, il 50’% migliori possibilità nelle trattative con l’UE. Nel gruppo 40-64 anni le percentuali sono rispettivamente del 57% e del 52%.

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