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Tasso conversione: “no al furto delle rendite”, sostiene sinistra

(Keystone-ATS) BERNA – L’ulteriore riduzione dell’aliquota di conversione, che serve per il calcolo della rendita della cassa pensione, è assolutamente inutile e sfocerebbe in un nuovo “saccheggio” delle rendite. Occorre assolutamente impedire questo smantellamento in occasione della votazione federale del 7 marzo, hanno ripetuto stamani a Berna Verdi, PS e Cristiano-sociali.
Le assicurazioni, d’accordo con i partiti borghesi, hanno fomentato un nuovo calo delle rendite di previdenza, che diminuirebbero in tutto di oltre il 10%, hanno denunciato i rappresentanti delle tre formazioni politiche.
Il presidente dei Verdi Ueli Leuenberger ha ricordato che gran parte della popolazione non dispone di un terzo pilastro, mentre il secondo pilastro sta subendo un serio attacco. “Non sono due o tre tazze di caffè che i futuri pensionati non potranno più concedersi: per molti di loro – ha esclamato – le riduzioni equivalgono a uno o due affitti”.
I fautori della revisione della LPP la giustificano con l’aumento della speranza di vita. Questa teoria non sta in piedi, ha detto la consigliera nazionale cristiano-sociale Marie-Thérèse Weber-Gobet (FR), secondo la quale “ciascuno sfrutta la previsione che meglio gli aggrada”.
Secondo la deputata friburghese si dà eccessivo peso all’aspetto legato alla speranza di vita che, tutto sommato, si allunga meno velocemente del previsto. Inoltre se ne è già tenuto conto decidendo il primo calo dell’aliquota di conversione, già in corso. Marie-Thérèse Weber-Gobet ricorda anche che una diminuzione delle rendite colpirebbe in modo particolare le donne, che hanno già pagato abbastanza a causa della loro età di pensionamento aumentata a 64 anni.
Per il presidente del PS Christian Levrat, “sono le assicurazioni a essere il motore della ripetuta riduzione delle rendite. Gli ingenti profitti degli ultimi anni hanno fatto loro aumentare l’appetito, arricchito gli azionisti e gonfiato i bonus dei manager”. È vero – ha proseguito – la crisi finanziaria ha fatto diminuire i rendimenti, ma a lungo termine si tornerà a ottenere profitti a sufficienza con investimenti sicuri.
“Una volta che i tassi d’interesse e i corsi di borsa riprenderanno a salire – ha rincarato Levrat – saranno gli azionisti e i manager dei grossi gruppi assicurativi a riempirsi nuovamente le tasche”.

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