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Terremoti: cantoni esposti favorevoli ad assicurazione obbligatoria

(Keystone-ATS) I Cantoni esposti a rischio di terremoti – benché l’eventualità che un sisma devastante sconvolga la Svizzera appaia remota – e gli assicuratori, tanto privati che pubblici, sono favorevoli ad un’assicurazione per tutto il territorio nazionale, in nome del principio di solidarietà.

La consultazione su questo argomento, sebbene informale, era stata avviata dal Dipartimento federale delle finanze (DFF) su invito del parlamento e si è conclusa oggi.

Questo genere di assicurazione permette di gestire in modo ordinato i danni e quindi ripararli più rapidamente, indica il Cantone di Basilea Città. Combinata ai controlli parasismici degli edifici che sono stati introdotti in Vallese – una zona a rischio come Basilea – essa costituisce una mezzo efficace di prevenzione, rileva il governo vallesano.

Rispondendo a una mozione parlamentare il DFF in un rapporto propone tre modelli assicurativi. Il primo prevede la sola copertura degli immobili. Il secondo modello include i costi di sgombero delle macerie e il terzo porterebbe sull’economia domestica e i beni mobili. Quest’ultima opzione è quella preferita dal rapporto stilato dal dipartimento poiché è anche quella maggiormente solidale. Per il finanziamento sarebbero chiamati alla cassa assicurati, assicuratori e autorità pubbliche.

L’insieme dei sostenitori del progetto opta per il terzo modello. Basato sul principio di solidarietà, esso permette di agire efficacemente in caso di catastrofe, secondo PLANAT, la piattaforma nazionale “pericoli naturali” dell’Ufficio federale dell’ambiente.

Con la terza variante, il premio annuale di un immobile assicurato per 700 mila franchi costerebbe 73,50 franchi a fronte degli 84,70 franchi per il primo modello e 85,40 per il secondo.

Una famiglia con un’assicurazione di 100 mila franchi dovrebbe sborsare 9,20 franchi l’anno. Per i beni di un’impresa assicurati per mezzo milione la fattura ammonterebbe a 49 franchi.

La franchigia verrebbe fissata al 5% della somma assicurata. Un limite del 10% è considerato invece troppo alto. Ciò vale anche per una franchigia minima fissata a 50 mila franchi, mentre una soglia di 25 mila franchi avrebbe un effetto d’alleggerimento giudicato insufficiente.

Le indennità verrebbero limitate a 400 milioni per assicurato per gli immobili e a 100 milioni per i beni mobili. Le prestazioni potrebbero tuttavia essere inferiori: il rapporto del DFF indica infatti un tetto globale di 16 miliardi per gli edifici e di 4 miliardi per l’economia domestica e i beni mobili.

L’assicurazione sarebbe gestita da un gruppo unico che riunisce i 19 Istituti cantonali d’assicurazione immobiliare (ICAI) esistenti e gli assicuratori privati nei cantoni che non dispongono di una simile istanza (GE, UR, SZ, TI, AI, VS e OW).

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