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TF: giovane simpatizzante Isis, ammessa sorveglianza telefonica

La sede del Tribunale federale a Losanna KEYSTONE/LAURENT GILLIERON sda-ats

(Keystone-ATS) Il Tribunale federale ha respinto il ricorso di un giovane sospettato di essere simpatizzante del sedicente Stato islamico (Isis).

Posto in carcere preventivo il 30 giugno scorso, l’allora diciassettenne si opponeva alla sorveglianza retroattiva del suo cellulare ordinata dalla giustizia dei minori ginevrina.

In una sentenza pubblicata oggi, la Corte giudica il ricorso non abbastanza motivato. Ritiene la sorveglianza poco invadente, poiché verte su informazioni secondarie rispetto ai seri sospetti che pesano sul giovane.

La giustizia ginevrina ha aperto un’inchiesta nei confronti del ragazzo alla fine di giugno. È intervenuta in seguito a un rapporto del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC). Il minorenne è sospettato di aver violato la legge che vieta i gruppi al Qaida e Stato islamico, così come quella sulle armi.

Durante una perquisizione, gli inquirenti hanno trovato tre pistole softair, due coltelli, un machete, due cellulari e un anello con lo stemma dello Stato islamico. Fra i documenti sequestrati c’erano anche istruzioni per costruire una bomba.

Durante le audizioni il giovane svizzero ha negato qualsiasi fede religiosa o prossimità con lo Stato islamico. In settembre, il Tribunale federale aveva ammesso il carcere preventivo nei suoi confronti malgrado fosse ancora minorenne.

(Sentenza 1B_487/2019 dell’11 novembre 2019)

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