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TF annulla condanna Perinçek per discriminazione razziale

Dogu Perinçek alla Corte europea dei diritti dell'Uomo (CEDU), a Strasburgo. Keystone/EPA COUNCIL OF EUROPE/CANDICE IMBERT / COUNCIL OF EUROPE / HO sda-ats

(Keystone-ATS) Dopo la vittoria alla Corte europea dei diritti dell’Uomo (CEDU), il nazionalista turco Dogu Perinçek ha ottenuto dal Tribunale federale la revisione della condanna per discriminazione razziale inflittagli dalla giustizia vodese in relazione al genocidio armeno.

Il caso tornerà ora al Tribunale cantonale vodese, che dovrà prosciogliere l’attivista.

Nel marzo 2007, su denuncia dell’associazione Svizzera-Armenia, il Tribunale di polizia di Losanna aveva condannato il presidente del Partito dei lavoratori della Turchia (estrema sinistra nazionalista) – a 90 aliquote giornaliere di 100 franchi l’una con la sospensione condizionale e ad una multa di 3000 franchi – in seguito alle dichiarazioni pronunciate in pubblico sul genocidio armeno.

Nel corso di tre conferenze tenute a Losanna, Opfikon (ZH) e Köniz (BE) nel 2005, Perinçek aveva negato esplicitamente l’esistenza del genocidio armeno del 1915, definendola una “menzogna internazionale”.

Contrariamente alla giustizia vodese e al Tribunale federale, che aveva confermato la condanna in ultima istanza, Strasburgo ha ritenuto che le affermazioni del politico turco “non erano assimilabili a un appello all’odio o all’intolleranza” e che la sua condanna era contraria alla libertà di espressione.

Per i giudici della CEDU, “i tribunali elvetici sembrano aver censurato il ricorrente per aver semplicemente espresso una opinione divergente da quelle correnti in Svizzera”. La decisione era stata accolta con soddisfazione dalla Federazione delle associazioni turche della Svizzera romanda (Fatsr), mentre l’Associazione Svizzera-Armenia (ASA) aveva espresso la propria costernazione.

L’ASA e il canton Vaud dovranno versare a Perinçek 2500 franchi ciascuno per le spese della procedura di revisione.

Sentenza 6F_6/2016 del 25 agosto 2016

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